mercoledì 27 aprile 2016

Ventimiglia. Federica Leuzzi: le De.Co. di Ventimiglia, valorizzazione delle tradizioni e dei prodotti locali oltre che veicolo di promozione del territorio (Francesco Mulè)

Ventimiglia. Federica Leuzzi: le De.Co. di Ventimiglia, valorizzazione delle tradizioni e dei prodotti locali oltre che veicolo di promozione del territorio

Ventimiglia. “In qualità di membro della Commissione De.Co. ed avendo seguito la pratica di assegnazione in prima persona, mi ritengo soddisfatta ed entusiasta oggi di poter annunciare che avremmo una nuova Denominazione Comunale, ovvero la “Pisciadela”, in seguito alla richiesta pervenutaci dal Circolo della Castagnola, presieduta dal Cavalier Viale” dichiara il consigliere Federica Leuzzi, delegata dell’Amministrazione Ioculano nella Commissione del registro delle De.Co.
“Tale prodotto si aggiunge alle altre certificazioni già presenti: la “Castagnola” (ottenuta nel 2009), il “Benardu” e la “Torta de Luré” (ottenuti nel 2012). La De.Co. è uno strumento fondamentale per tutelare e valorizzare le attività, le tradizioni locali ed i prodotti tipici che attesta l’origine dei prodotti, il loro legame storico-culturale con la popolazione locale e con il territorio comunale, una sorta di cartolina della città, e agisce inoltre come strumento promozionale del Comune stesso.
La nostra zona è ricca di tradizioni agricole ed artigianali che necessitano valorizzazione e tutela ed attraverso questo marchio possono trovare salvaguardia, maggiore redditività e difesa dalle falsificazioni, oltre naturalmente a rafforzare storia, tradizioni e patrimonio culturale che costituiscono proprio le finalità principali di questa istituzione.
Gli iscritti produttori e venditori della De.Co. che ne fanno richiesta devono attenersi ad un regolamento e sono sottoposti alla verifica periodica della sussistenza dei parametri per l’iscrizione nel registro, che rappresenta un’opportunità per ricevere il riconoscimento meritato. I prodotti De.Co. devono quindi possedere elevata qualità, inimitabile ed irriproducibile e sono strettamente legati all’ambiente da dove hanno origine.
Non si può quindi non riconoscere l’esistenza di un forte interesse del Comune alla conservazione di prodotti che si identificano con gli usi e con le tradizioni locali e che fanno parte della cultura popolare, soprattutto tenendo presente che il riconoscimento della De.Co. non comporta nuovi oneri a carico dei bilancio comunale.
Ci tengo a sottolineare che le De.Co. sono marchi di qualità adottate già da tempo in altri Stati europei come la Francia, la Spagna e la Germania, i quali hanno una lunga tradizione nella promozione di prodotti locali, ricordo: le Label Rouge francesi, le Indicazioni Municipali spagnole ed i Marchi Geografici semplici e/o collettivi di alcuni Paesi del Nord Europa.
Importante è dunque promuovere tutte quelle iniziative che, attingendo dall’esperienza e dalle conoscenze delle persone più anziane, faccia sì che il nostro patrimonio culturale di inestimabile valore non vada perduto, ma anzi venga ancor più  valorizzato per le generazioni future.
La vera scommessa della De.Co. -conclude la Leuzzi- non è quella di portare questi prodotti fuori da dove nascono, ma far arrivare i turisti a consumarli proprio qui, dentro i confini del Comune.
Perché? Perché chi arriva può scoprire il nostro territorio, i suoi scorci, fermarsi al bar a prendere un caffè, comprare il giornale in edicola, pranzare al ristorante o dormire negli agriturismo del luogo. Dove c’è una De.Co., c’è la storia, c’è la cultura, c’è il gusto e l’arte, ma soprattutto la gente, quella che si fa sentire, quella che ti emoziona raccontandosi, tra un boccone e l’altro o sotto l’ombra di una chiesa o di un palazzo o all’aria aperta, magari in riva al mare”.

(Francesco Mulè)

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