sabato 27 giugno 2015

​ Vallecrosia. Inaugurazione Piazza Mons. Francesco Palmero

 

 

 

 

 

                                                                        

Vallecrosia. Inaugurazione Piazza Mons. Francesco Palmero

 

 

 

Vallecrosia.Questa mattina, 27 giugno 2015, alle ore 10, nello slargo antistante la Residenza Protetta per Anziani Casa Rachele e la Chiesa di San Rocco in Vallecrosia, Sua Ecc. mons. Antonio Suetta, vescovo di Ventimiglia-San Remo e il Sindaco di Vallecrosia Ferdinando Giordano, hanno presieduto la cerimonia di intitolazione della Piazza Mons. Francesco Palmero.

                           Numerose sono state le autorità intervenute, che hanno voluto rendere omaggio alla figura, ma soprattutto alla persona straordinaria che era mons. Francesco Palmero.

L’intitolazione della Piazza Mons. Francesco Palmero è stata fortemente desiderata dall’intera Comunità Vallecrosina che ha partecipato numerosa all’evento dimostrando l’affetto che ancora nutre nei confronti del suo/nostro beneamato “Don Palmero”.

Nato a Ciotti, frazione di Ventimiglia al confine con la Francia, il 22 dicembre 1929, da Andrea e Amalia Sismondini, entrò a far parte della comunità cristiana il 9 febbraio 1930 nella Chiesa Parrocchiale della Natività di Maria Santissima.

A causa di una mina perse il fratello Ilario durante la seconda guerra mondiale. 

Come ha raccontato in occasione della festa per il 60° di ordinazione sacerdotale, il Signore lo aveva già scelto come Pastore del Suo gregge ancor prima che nascesse in lui la consapevolezza della vocazione religiosa. Infatti già in tenera età amava imitare i gesti compiuti durante la celebrazione dell’eucarestia. La mamma preoccupata da questo bizzarro comportamento si recò dall’allora Vicario Generale, mons. Anfossi, che con lungimiranza la rassicurò, avendo colto, in quell’innocente gioco infantile, indizi di un futuro illuminato dalla gioia del Signore che sempre lo avrebbe accompagnato e sostenuto nella realizzazione della Sua volontà.

La prima tappa di un’intera vita offerta a Cristo fu l’ingresso nel Seminario Vescovile Pio XI in Bordighera dove affrontò il percorso di studi a partire dalla Scuola Media.

Il 4 giugno 1949, nella Cappella del Seminario, da S.E. mons. Agostino Rousset, vescovo di Ventimiglia, ricevette l’ammissione agli ordini e il giorno seguente il lettorato.

L’anno successivo, il 23 aprile, S. E. mons. Emilio Biancheri, neo Vescovo di Sarsina, gli conferì l’accolitato.

A breve distanza seguirono il suddiaconato e l’ordinazione diaconale: rispettivamente il 19 maggio e il 22 dicembre 1951.

Fu la personale dispensa di Papa Pio XII a consentire che Francesco Palmero fosse ordinato sacerdote da S.E. mons. Agostino Rousset il 7 giugno 1952, nella Cappella del Seminario, nonostante non avesse ancora compiuto  23 anni stabiliti dal Diritto Canonico.

Proprio a causa della giovane età non poté assumere immediatamente la carica di Parroco: fu infatti chiamato in Curia a svolgere le funzioni di Segretario dell’Ufficio Amministrativo Diocesano. Il Rettore del Seminario gli affidò l’incarico di Professore: l’esperienza maturata durante gli anni di studio fu così messa al servizio dei giovani seminaristi.

Dal 1° gennaio 1953 per oltre dieci anni fu Parroco a Seborga dove lasciò un ottimo ricordo, vivo ancora oggi, per il suo generoso impegno pastorale nel promuovere la vita religiosa e nel provvedere ai restauri della canonica, della chiesa parrocchiale e del campanile. Si adoperò in favore di tutti i parrocchiani promuovendo iniziative, sollecitando interventi di enti e autorità provinciali e governative – si pensi alla strada per la frazione di Negi. Favorì, inoltre, grazie alla pubblicazione di un libro, ancora oggi in vendita, la conoscenza della storia del paese partendo dall’Antico Principato.

Nel frattempo furono affidati a don Francesco Palmero nuovi incarichi Diocesani: Procancelliere della Curia Vescovile, Direttore delle Pontificie Opere Missionarie, Assistente dell’Azione Cattolica, Notaio del Tribunale Ecclesiastico Diocesano per le Cause dei Santi.  

A partire dal 1 ottobre 1959 fu nominato Direttore dell’Ufficio Amministrativo Diocesano, carica che svolse con costanza, dedizione e amore verso tutti i Confratelli e le Parrocchie, fino al 2010 quando la gravosità degli impegni, non più compatibili con l’età avanzata, gli impedì un puntuale e proficuo svolgimento del suo impegno.

Nominato Parroco di Perinaldo nel 1963, si adoperò per la creazione di una comunità assidua e unita nella vita ecclesiale. Plasmò la sua attività pastorale al grande modello del Beato Giovanni XXIII, tanto da iniziare la sua opera nella nuova Parrocchia commentando l’espressione usata da Papa Roncalli all’inizio del suo Ministero Petrino: “Ecco l’uomo! Ecco il sacerdote! Ecco il pastore!”

Qui restaurò completamente la canonica e le altre chiese del territorio. Svolse un’intensa opera di promozione civile e sociale: merito che gli venne infatti riconosciuto con l’Onorificenza di Cavaliere della Repubblica Italiana di cui fu insignito il 27 dicembre 1966 dall’allora Presidente Giuseppe Saragat. Il fervore spirituale e il costante impegno in favore di tutte le comunità parrocchiali della Diocesi portarono don Francesco Palmero alla nomina di Canonico Onorario della Cattedrale nel 1967. Rimase a Perinaldo cinque anni, fino a quando S.E. mons. Angelo Raimondo Verardo, il 15 febbraio 1968, lo nominò primo Parroco della neo costituita Parrocchia di San Rocco in Vallecrosia.

Fin da subito si adoperò per la costruzione di una nuova Chiesa. La comunità necessitava infatti non soltanto di un luogo di culto capace di accogliere i fedeli che ormai numerosi partecipavano alla vita parrocchiale, ma anche di un complesso funzionale indispensabile allo svolgimento di attività culturali, assistenziali e ricreative: ancora oggi si può usufruire del campo da gioco, delle sale e del teatro. Nelle opere parrocchiali inserì, inoltre, le abitazioni che avrebbero ospitato il Parroco e i sacerdoti chiamati al servizio della comunità.

Ben presto divenne, per la città di Vallecrosia, uno stabile punto di riferimento: per molti anni fu nel Patronato Scolastico sollecitando innumerevoli iniziative e promuovendo la realizzazione di varie manifestazioni sociali, formative ed educative. Anni dopo, l’Amministrazione Comunale riconobbe l’impegno profuso verso la popolazione nominandolo Cittadino Onorario e consegnandogli le Chiavi della Città.

Nella Canonica della Chiesa Parrocchiale di San Rocco, il 1° maggio 1976, avvenne l’incontro con la Dott.ssa Rachele Zitomirski da cui ebbe origine la Residenza Protetta per Anziani Casa Rachele, a cui si dedicò per tutta la vita e di cui si è trattato nella prima pagina.

Numerosi impegni e incarichi lo occuparono nel corso di questi anni: un’attività così intensa da tenerlo spesso impegnato dall’alba a notte inoltrata, che costantemente svolse con grande generosità e umiltà, con lo stile di bontà che lo contraddistinse per tutta la vita, con grande disponibilità ad ascoltare ed aiutare i fratelli donando sempre il suo sorriso. In seguito alla nomina ad Economo Diocesano, avvenuta il 6 gennaio 1984, nuovi ed ulteriori oneri si aggiunsero alla sua attività pastorale che affrontò con servile dedizione al suo Vescovo.

Sempre attento ai problemi di chi soffre, nel 1985 fu co-fondatore dell’Opera Diocesana Pellegrinaggi permettendo alle persone più deboli, agli anziani e ai malati di recarsi in numerosi luoghi di culto: Lourdes fu sicuramente non solo la meta più visitata, ma anche la più amata da don Palmero che guidò personalmente, finché la salute glielo permise, tutti i pellegrinaggi.

L’enorme considerazione di cui godeva presso le Autorità Civili e Militari, che spesso si rivolgevano a lui per una parola, un consiglio, un intervento o un aiuto, portò la Repubblica Italiana a conferirgli, il 17 giugno 1987, l’Onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica.

Da subito beneficiò della fiducia del nuovo Vescovo, Mons. Giacomo Barabino, che nel 1990, in pochi mesi, lo nominò prima membro del Collegio dei Consultori e poi Vicario Episcopale per le questioni amministrative, Canonico Teologo della Cattedrale e membro del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto San Secondo di Ventimiglia. Era infatti amato ed apprezzato in tutta la Diocesi, poiché aveva visitato per ragioni d’ufficio e predicato per ministero in quasi tutte le Parrocchie.

Per permettere alle persone con gravi problemi di salute di trascorrere momenti di serenità al di fuori delle mura domestiche fondò il Centro Assistenziale Ricreativo Diocesano – CARD.

Il 16 agosto 1994, giorno dedicato a San Rocco, Patrono di Vallecrosia, il Beato Giovanni Paolo II ha annoverato tra i suoi Prelati d’Onore il Reverendo Canonico Francesco Palmero, che da quel momento assunse il titolo di Monsignore. L’onorificenza Pontificia, conferitagli dal Santo Padre, fu il riconoscimento più bello e significativo del suo mandato pastorale.

Risalgono al 1996 l’elezione a Presidente dell’Organizzazione di Volontariato Caritas Intemelia e a Presidente della sezione Intemelia dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri e la nomina a delegato Diocesano per il Giubileo del 2000.

Le sue omelie riuscirono sempre ad aprire il cuore dei fedeli a sentimenti di amore e carità cristiana: ne è un esempio emblematico la costituzione della Fondazione Notari.

Il lustro portato alla città natia permise a mons. Palmero di ricevere il 26 agosto 2008, giorno dedicato a San Secondo, patrono della Diocesi e di Ventimiglia, l’ambito premio San Segundin d’Argento dalle mani del Vescovo Mons. Alberto Maria Careggio nella Cattedrale gremita di fedeli alla presenza di S. Em.za mons. Angelo Bagnasco Arcivescovo di Genova.

Mons. Francesco Palmero svolse il suo ministero pastorale per oltre 60 anni, servendo con amore e dedizione i cinque Vescovi che si sono succeduti alla guida della Diocesi, fino a quando, il 31 marzo 2013, la mattina di Pasqua, il Signore appena risorto lo ha chiamato a Sé.

Mons. Antonio Suetta Vescovo di Ventimiglia – San Remo ha benedetto  l’opera scultorea raffigurante Monsignor Francesco Palmero e il sindaco di  Vallecrosia Ferdinando Giordano ha scoperto la  targa  con  il  nome  della  piazza, entrambi lo hanno poi ricordato con un discorso sentito e apprezzato da tutta la Comunità.

Il presidente della Fondazione Rachele Zitomirski, Cav. Roberto Cassini e il Parroco di San Rocco, Can. Umberto Collecchia si sono poi uniti al Vescovo e al Sindaco per onorare anch’essi con un discorso la memoria di questa straordinaria persona che tanto ha saputo donare e lasciare alla nostra cittadina. La Corale Monte Caggio, ha allietato l’evento con alcuni meravigliosi canti.

Al termine della cerimonia a tutti gli intervenuti è stato offerto un rinfresco.

 

(Francesco Mulè)

 

 

 

 

 

 

 

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