Ventimiglia
“Lettere da lontano” al Comunale in una produzione del Teatro Garage
di Francesco Mulè
“Lo spettacolo parla di emigrazione, con un occhio a quella storica ma anche a quella contemporanea di chi è arrivato e continua ad arrivare nel nostro paese. La messa in scena unisce diverse forme espressive - parola, musica, immagini - a partire da materiale storico: lettere e diari di emigranti italiani del 900 e testimonianze attuali. Una parte importante infatti è dedicata alle storie “vissute” che il pubblico ha inviato.
Volevamo portare sul palcoscenico il tema dell’immigrazione così abbiamo pensato di rivolgerci al pubblico e ai lettori di alcuni quotidiani facendoli diventare in qualche modo protagonisti della rappresentazione. Li abbiamo invitati a regalarci un momento importante della loro vita, un ricordo legato alla loro esperienza personale o a quella di genitori e nonni. Ne è nata un’ adesione forte e sentita con testimonianze da tutta Italia: le storie di un insegnante campano, di un siciliano, di un calabrese, di due genovesi, di una spagnola, docente di spagnolo all’Università di Genova, di una sudamericana clandestina…
Lo spettacolo parla di uomini partiti da terre e regioni particolarmente toccati da questo fenomeno, come il Veneto, la Sicilia, La Campania, la Calabria, la Liguria.
Abbiamo voluto rappresentare racconti curiosi, divertenti o toccanti, come quello del ragazzino genovese tredicenne che alla fine dell’800 scappa in America perché il padre, sempre ubriaco, lo prende a “nerbate nel culo”, incontra Garibaldi e ne segue le gesta, o come la storia di due amiche degli anni ‘60 che si ritrovano dopo trent’anni, o quella del giovanotto siciliano che, arrivando a Genova, viene emarginato e rifiutato dalle ragazze ed è costretto a ricorrere all’amore a pagamento, ma riconosce nella prostituta la sua vecchia balia. Si tratta di storie vere, nelle quali il pubblico si immedesima facilmente, arriva a commuoversi e a sorridere.
Una sorta di storia dell’Italia, un canzoniere dell’emigrazione che racconta in modo leggero anche la storia di coloro che sono riusciti a fare fortuna. Le musiche, eseguite dal vivo, toccano le varie epoche di riferimento a seconda degli episodi narrati e contribuiscono in modo significativo a creare il clima dello spettacolo”. Così dal Teatro Garage di Genova.
Ecco la critica allo spettacolo di venerdì prossimo
“'Lettere da Lontano' non è solo uno spettacolo molto bello, ma è anche una riflessione attenta ed equilibrata su un fenomeno che, psicologicamente e socialmente, va ben oltre i dati economici e cronachistici: il distacco dalla terra natale e l’accoglienza nel nuovo ambiente....una proposta di grande livello da non perdere.”
www.cinemaeteatro.com
“Un vero canzoniere dell’emigrante fatto di testimonianze, immagini e suoni: un’impresa titanica per uno spettacolo teatrale, tanto più se il tempo raccontato va dalla fine dell’800 ai giorni nostri. “Lettere da Lontano, parole e musica del distacco” è una sfida vinta. Il pubblico entra in sintonia con un racconto che si insinua nella memoria e nel cuore.”
La Repubblica
I contributi sono stati offerti da:
Michele Caldarera, Gino Carosini, Emilia Fragomeni, Maria Francesca Negro, Petra, Anne Serrano Le immagini fotografiche sono state gentilmente messe a disposizione da:
Archivio Fotoiconografico del Centro Ligure di Storia Sociale
Palazzo Ducale Piazza Matteotti 5/24 Genova Fondazione Ansaldo
Villa Cattaneo dell’Olmo Corso F. M. Perrone, 118 Genova Archivio Ligure della Scrittura Popolare
Università di Genova, Facoltà di Lettere e Filosofia - Dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea via Balbi 6 Genova
Francesco Mulè
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