Vallecrosia
Festeggiamenti per il bicentenario della nascita di don Bosco
di Francesco Mulè
Grande festa, nella gremitissima parrocchia di Maria Ausiliatrice in Vallecrosia, per il bicentenario della nascita di don Bosco (Castelnuovo d'Asti, 16 agosto 1815 da papà Francesco e mamma Margherita Occhiena- morto a Torino, il 31 gennaio 1888). Giovanni Melchiorre Bosco, meglio noto come don Bosco, viene ricordato come il fondatore della congregazione dei Salesiani e delle figlie di Maria Ausiliatrice. Canonizzato da Pio XI nel 1934.
Nella mattinata di oggi erano presenti, con il Cardinale Tarcisio Bertone (Romano Canavese -TO- 2/12/1934, arcivescovo emerito di Genova e Segretario di Stato emerito di Sua Santità), numerosi sacerdoti della diocesi Ventimiglia-Sanremo, il vescovo emerito Mons. Alberto Maria Careggio, il vescovo cappuccino Mons. Ferdinando Botsy, il vicario generale Mons. Umberto Toffani, il sindaco di Vallecrosia Ferdinando Giordano, i consiglieri regionali Marco Scajola e Massimo Donzella, alcuni sindaci del comprensorio intemelio, il comandante provinciale dell'Arma, colonnello Luciano Zarbano, il Prefetto di Imperia Silvana Tizzano e altre autorità civili, politiche e militari della provincia di Imperia e del Principato di Monaco. Il Cardinale Bertone, dopo una passeggiata per le vie di Vallecrosia 'baciata dal bel sole di fine gennaio', ha voluto visitare Casa Lavagnino, la prima opera salesiana (1876-1880) della cittadina costiera, da qualche anno 'Città della Famiglia' e l'Istituto Maria Ausiliatrice delle Salesiane Don Bosco. Ha, quindi, presieduto il rito religioso, nella Chiesa di Via Col. Aprosio, della Santa Messa, concelebrata dal vescovo diocesano Mons. Antonio Suetta.
Nella omelia, saggiamente commentata e interpretata dal Cardinale Bertone, sono stati magistralmente evidenziati temi, come “l'amore verso i fratelli”, “il Signore è vicino”, “preghiera e obbedienza”, “l'allegria dei bambini” secondo quanto chiaramente espresso da san Paolo apostolo nella 'Lettera ai Filippesi' e dalle pagine del Vangelo.
“La festa di don Bosco, 'spirito fortemente contagioso' -ha concluso Bertone- ci richiama a tutti quei valori che sono necessari e indispensabili perché i giovani possano crescere e vivere in una società corretta, giusta, cristianamente ricca di amore”.
Infine un delizioso rinfresco per tutti gli intervenuti.
Francesco Mulè
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