venerdì 19 luglio 2013

poesie di Virginia Murru

T’INSEGNERÒ (Dedicata ad un figlio)



T’
insegnerò a lottare
con le armi severe dell’ostinazione
a salire le
ripide scale dell’audacia
senza cadere nell’insidia dell’inganno.
T’
insegnerò a fuggire
da fauci di menzogna
e a riparare in rifugi di
lealtà-
t’insegnerò a sognare
quando la vita nega la realtà
ma a non
perseverare
in soffici cuscini di bambagia.
T’insegnerò che l’Amore
è
l’unica bellezza che non può invecchiare
solo se saprai riconoscerlo
come originale fra tante copie false.
E t’insegnerò a sbagliare
ché
congenita è questa dannazione
ma a non perseverare
sui ristagni dell’
errore.
T’insegnerò a non mentire
anche se la verità è porta da
scassinare.
E capirai che la vita- è come stallone ribelle
Le sue
redini non ti basteranno.
T’insegnerò a guardare
dentro gli occhi di
ogni uomo
e a non scappare se troverai il dolore.
Ti farò capire quando
devi fermarti
nella corsa ad ostacoli dell’umana ambizione
t’insegnerò
a non lasciarti
irretire dalla paura
a spezzare i suoi artigli, a
saperti liberare.
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BLU OLTREMARE
Certi dolori
non hanno perimetri
non si fanno attraversare da condoni
non li puoi
pesare
senza sbagliare in perizia
Sono blu oltremare.
Non hanno
parenti prossimi
o cugini lontani.
Certi dolori non entrano
in figure
piane- rettangoli o quadrati
non puoi definirne l’area
mancano d’angoli
retti spigoli regolari.
Un dolore così è insofferente al dettaglio
ti
spegne la frase in bocca
conduce in austerità lontane
finché non
accende davvero
tutte le ragioni della sua strada
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
MAESTRO
Correggimi se sbaglio
istruiscimi
alle tue elevazioni
e conoscerò l’insidia della perfezione.
Ma prima -
ti prego
lascia che il pensiero
indossi l’abito buono
così che
incontrarti
in convegni di ragione
sia lusso consapevole
privilegio di
due intelligenze.
Segna il mio mancare
o disimpegno
col garbo del
ritorno
e in rosso
il dire ignorante dell’arresa
ché la parola – quando
non è esatta
è più cieca del silenzio.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
AMICO SARA’
All’amicizia lasci deleghe di soccorso
nei luoghi fragili
dell’errore
orgogli da cancellare sull’apparire.
Amico sarà chi vestirà
fiero
le tue imperfezioni- e con ripari indulgenti
saprà schermire il
mancare
berrà fiele dal calice del mentire
vino effervescente dalle tue
ragioni.
Amico sarà chi vedendoti vinto e innocente
saprà scatenare
tempeste
in angoli avversi- portare in terra sicura il riscatto.
E a
pezzi farà i tuoi ideali
cancellerà eversioni -
perché il vero Amico
sa prenderti a schiaffi
sapendo di farti male
quando devi vedere l’erta
davanti ai tuoi piedi.
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Breve nota di critica di Francesco Mulè alla poesia di Virginia Murru
Sei la poeta di sempre! Quanto da sempre ti dico, esprimendoti le mie sporadiche impressioni dopo la lettura di alcune tue poesie (proprio pizzicate qua e là), ora confermo. Ho letto con attenzione e, ti dico ancora, con vivo interesse, i tuoi quattro lavori, inviatimi qualche giorno fa, e, ti confesso, li ho trovati molto intensi e didattico / pedagogici. Liriche, queste, che rivelano sicuramente naturalezza, sincerità e luminosità di espressione. Fotogrammi e scatti fotografici di un animo di viva e autentica sensibilità, ricco di quella testimonianza poetica che ha bisogno di aprirsi per liberarsi e librarsi verso lo stadio della spiritualizzazione. Scritti, i tuoi, che, in brevi parole, racchiudono il risultato di osservazioni profonde ed esperienze personali: pseudoaforismi che comprendono tutta la complessità del tuo pensiero. Aggiungo che il piacere che provo leggendo le tue composizioni pochi altri poeti me lo danno.
Assaporo immediatamente un che di libero! La tua poesia comunica un autentico senso di libertà! I versi non sono mai scontati. Non solo: non sono mai prevedibili. Sia nel loro ductus di significato sia nel loro ritmo: c’è sempre qualcosa che li caratterizza.
Prendi ancora questo mio volante giudizio per quello che vale. Ma che sia sincero è inutile che te lo assicuri.
Ad meliora et maiora semper!
(Francesco Mulè)






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