giovedì 5 gennaio 2012

Cambiare tutto per non cambiare niente

Cambiare tutto per non cambiare nulla - Articolo dell´avv. I. Martorana per www.agrigentoweb.it (rubrica Diritti & doveri)

Si parla molto, al momento, del comico Beppe Grillo, delle sue esternazioni e dell’invito a mandare a quel paese i politici. E lo fa citando fatti ben precisi, circostanze e particolari di cui i mezzi di informazione hanno parlato poco, il minimo indispensabile, e forse anche con un linguaggio parcamente decifrabile.

Alcuni commentatori e giornalisti, qualcuno anche più quotato, si sono cimentati a spulciare le sue presunte contraddizioni ad esempio il fatto che avesse parlato, male tempo fa, di Internet mentre oggi col suo Blog ne fa un uso assiduo.

Si è detto che faccia antipolitica, che stia facendo pubblicità a sé stesso, che la sua presenza sulle piazze è premonitrice dell’avvento di un nuovo fascismo.

L’altra sera a Ballarò l’On. Prof. Di Liberto, segretario di un partito della coalizione del Governo Prodi, si è detto d’accordo per la limitazione delle elezioni a parlamentare a due sole legislature – anzi il suo partito lo ha attuato da tempo - con l’eccezione del segretario politico dello stesso partito (attualmente sé stesso praticamente) – contrario l’esponente di Alleanza Nazionale Ignazio La Russa il quale, così è sembrato, spera di potere fare eternamente il parlamentare; l’On. Rosy Bindi si è detta favorevole ad una diminuzione dei parlamentari alla Camera dei Deputati ma con la creazione, al posto del Senato, della Camera delle Regioni. Almeno qualcosa! Se si fosse pronunciata anche per l’abolizione tout court del Senato – senza la creazione di un'altra Camera - forse sarebbe stato meglio!

Qualche altro, a cui preme la visibilità in TV, gioca, a parole, anche al rialzo.
Altri preferiscono stare zitti.

Il Presidente della Camera dei Deputati, Bertinotti, ex sindacalista, rispondendo ad una domanda del giornalista televisivo Riccardo Iacona nella trasmissione W l’Italia in diretta, mandata in onda qualche settimana fa su Rai Tre, che gli chiedeva se non gli sembravano esagerati gli stipendi dei parlamentari, rispondeva che i parlamentari tedeschi lavorano un giorno la settimana e che il Parlamento Europeo a Strasburgo lavora una settimana al mese.
Ma che c’azzecca! avrebbe sicuramente detto il Ministro Di Pietro.

Mi ricorda tanto un signore che venne nel mio studio dicendomi che un suo parente aveva sparato ad una persona con una pistola piccola piccola e si lamentava dell’atteggiamento – a lui incomprensibile – del Giudice che lo tratteneva in carcere nonostante la pistola fosse piccola piccola.

Siccome i nostri parlamentari, per l’On. Bertinotti, lavorano tre giorni a settimana i loro privilegi, tra cui la pensione che si matura allo scadere della metà della legislatura, dovrebbero essere più che giustificati.

AncoraBeppe Grillo, invece, a me sembra sia l’espressione del Paese, dice quello che il Paese reale - a cui oggi si chiedono numerosi sacrifici - pensa e che i politici non sono più avvezzi a capire

Non è il caso, ma le rivoluzioni del passato sono sempre iniziate perché alcuni godevano dei privilegi, che ad altri erano negati anzi a questi si chiedevano in compenso grosse privazioni.

Ora il Governo - di destra o di sinistra che sia – difficile fare oggi distinzione di sorta e vi assicuro non è qualunquismo - si è sempre ben guardato di proporre leggi che riducano significativamente i costi della politica (stipendi a loro stessi - il 30% di riduzione per chi conosce le leggi dell’economia e dell’utilità marginale dei beni è ben poca cosa se la quantità del bene è alta (nel caso più alto è lo stipendio meno pesa la rinuncia di una somma percentuale minima anche del 30%) - e tutto il resto – eliminazione degli organi inutili fra cui le Province; eliminazione delle indennità ai consiglieri comunali ed agli altri organi –presidenti del Consiglio Comunale , le indennità agli assessori dei comuni non capoluoghi che spesso diventano oggetto di scambio di voto durante le competizioni elettorali e quindi reati, gli enti inutili e gli stipendi dati ai vari consiglieri di amministrazione, le consulenze inutili e dispendiose ecc. ecc. - e per non trattare dello stipendio dei vari dipendenti delle Camere fra cui quello del barbiere della Camera, che a detta dei giornali, supera i 250.000 euro l’anno.

Ma forse quest’ultimo dovranno tenerselo buono perché ai suoi utensili affilati e al suo umore sono affidati le teste e i colli dei nostri rappresentanti!

Posso azzardare una previsione: se Beppe Grillo - quale incarnazione del sentire del Paese reale – dovesse continuare su questo terreno è possibile che la politica passi alla controffensiva e metta mano a qualche riforma ma con i dovuti distinguo: potrebbe infatti fare sì che si cambi tutto per non cambiare nulla – e le impareggiabili pagine de Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa insegnano!

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