sabato 22 febbraio 2020

Napoli. In ricordo di Pino Balzano (1948/1998) - Francesco Mulè

Napoli. In ricordo di Pino Balzano (1948/1998)


Napoli. Nella metà di gennaio del 1998 a Napoli se ne andava l'amico Pino Balzano. Nato a Milano nel 1948 da padre partenopeo e madre emiliana (una Fornieri discendente del socialista umanitario francese Fournier), Pino si era trasferito ancor bambino nella metropoli originaria del padre. Ancora ragazzo fa riferimento alla " destra" radicale, in una formazione europeista e appena ventenne sarà tra i principali redattori de "La Nazione Europea" (riduzione italiana della belga La Nation Europeenne) nei suoi ultimi numeri. N.E. stampa il suo ultimo numero nella primavera del 1970 dove viene tradotta in italiano l' intervista a Peron, che si dichiara d' accordo con Fidel Castro, con la Cina maoista e definisce il Che "il simbolo della Liberazione latino- americana ".  All'interno del gruppo ben pochi hanno voglia di tornare a "destra" e si guarda avanti con simpatie per la Nuova Sinistra, altri per i partiti laici, altri ancora per la "balena bianca". Fino a quel momento gli interlocutori dell' area "europeista", all' interno della Sinistra sono sopratutto i gruppi " m. l. ", sopratutto il P.C.d' I. , dove, infatti, prima di darsi alla clandestinità, approderà anche Renato Curcio proveniente dallo stesso ambiente. Per Pino la sigla è indifferente. Importante è lavorare nella Sinistra rivoluzionaria (un suo paginone su Aldous Huxley apparirà su "Lotta Continua" del 23 febbraio 1980) e al contempo inizia una ricerca spirituale interiore con preferenze per il TAO di Lao Tse (e sull' argomento, nel 1986 scriverà un pezzo su "Il Manifesto", quotidiano dove in un altro articolo sui Cicli Cosmici, tanto studiati da René Guenon, invita il quotidiano "gauchista" romano a confrontarsi con la c.d. "nuova destra" di Marco Tarchi, Franco Cardini, etc . ): Pino collabora anche al "Quotidiano dei Lavoratori", organo di Democrazia Proletaria, dove scrive, in due puntate un' analisi sul fascismo di "sinistra" e finché esce non trascura qualche articolo per Fronte Popolare, organo del Movimento Lavoratori per il Socialismo. Ma nei ritagli di tempo Pino non trascura la poesia (in lui sono evidenti gli influssi di Kerouç, Camus e Orwell, oltre a quelli di Pier Paolo Pasolini e anche di Louis Fèrnand Cèline. Balzano stampa diversi libretti autoprodotti e nel 1982, pubblica, insieme all'allora ottantenne Gennaro Ammendola "I Poeti del vicolo" , conducendo, al contempo, insieme ad altri un' inchiesta sui giovani, che verrà raccolta nel volume" I Rompiballe" della Sperling & Kupfer. Nel 1991 inizia la pubblicazione della rivista "Nuove Angolazioni- Tempi Decisivi" che all' inizio esce come supplemento di "N.d.R." , il cui direttore responsabile è quell' Attiglio Wenderling, del Circolo "Intramegna" di piazza Bellini, già corrispondente da Napoli de "Il Manifesto" ed ex consorte di Lucia Annunziata. Dal 1994 direttore responsabile di "Nuove Angolazioni" sarà Lucio Martelli di Bordighera, da tempo militante nel direttivo provinciale di Imperia di Rifondazione comunista, e anch'egli scomparso (2006) . -Altri collaboratori di N.A. sono la sua compagna Rosetta, Mario Sepe, lo stesso Lucio Martelli e Gianni Donaudi (allora residente a Torino e che per N.A. cura la redazione per il Piemonte e la Liguria). Anche la figlia di Pino Eva scrive, a soli 14 anni, un simpatico articolo sulla figura del Rag. Fantozzi ( ...uno di noi...lo definisce), mentre Laura, figlia di Mario si occupa di musica giovanile. Sulla stessa rivista escono anche articoli di nostri amici, quali Alberto Sordi di La Spezia, Mario  Castellano di Imperia, Pier Luigi Verrua di Torino, Francesco Mulè di Vallecrosia (IM). La rivista stampa anche supplementi di poesia, con testi di Teresio Zaninetti, Francesca Ventura, Katia di Stella, Claudio Veriol, Luigi Betrone, etc. Il sogno di Pino era una società comunitaria, antiutilitarista (per questo seguiva con assiduità il M.A.U.S.S. francese di Serge Latouche) e solidale, magari meno edonistica ma che assicurasse il benessere a tutti, compresi molti diseredati ed esclusi nostrani e non solo quelli che provengono da fuori- Europa. Tra gli studiosi contemporanei, le simpatie di Pino Balzano andavano a Massimo Cacciari, a Marco Revelli (con la sua visione comunitaria, molto spesso snobbata da larga parte della SX ), Costanzo Preve, Luciano Canfora, Domenico Lo Surdo e, in parte, Ernesto Galli  Della Loggia. L' originalità del pensiero di Pino non aveva la pretesa che ad ottenere tali risultati fosse una corrente o un' altra. L' importante era che gli uomini di buona volontà sentissero tale urgenza. Non importa chi fossero. Per questo, oltre a pubblicare la sua rivista, Pino non si pose alcun problema a scrivere anche su un quotidiano come " L' Umanità" (ex organo del P.S.D.I.), dove, grazie alla sua amicizia col direttore Ugo e con altri collaboratori, riusciva a far passare le sue tesi, che contraddicevano estremamente con le posizioni filo- atlantiste, conservatrici e "moderate" che rispecchiavano la linea generale del quotidiano. Pino Balzano amava ridere, scherzare, ironizzare, mescolando la bonarietà napoletana con lo " h u m o r " dell' Emilia Romagna, terra di sua madre. Pino era anche un incallito tifoso del "Milan" ("per togliere la squadra all' egemonia berlusconiana"-si giustificava ...) . Sempre ironico (e a volte sarcastico, sopratutto nel vedere il reincretinimento di tante masse giovanili informate all' "a m e r i K a n  w a y o f l i f e ". Un processo già iniziato negli anni '50 e ben messo in evidenza da Alberto Sordi (il comico) nel film "Un amerikano a Roma" e, musicalmente da Renato Carosone con "Tu vuo fA' l'americano”. Due esempi che Pino citava spesso e volentieri )...             F.M.  




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