giovedì 8 marzo 2018

Ventimiglia. Sabato p.v., ore 16, la festa delle donne nella sala E. Azaretti” del MAR - Francesco Mulè

Ventimiglia. Sabato p.v., ore 16, la festa delle donne nella sala E. Azaretti” del MAR

Ventimiglia. Sabato 10 marzo, ore 16, nella sala “Emilio Azaretti” del Museo Civico Archeologico “Girolamo Rossi”, si svolgerà la nona edizione della festa delle donne “Apronia Marcella e le altre. Voci e storie di donne per Ventimiglia”, con la conferenza "sforsatamente pigliata. Il rapimento di una giovane donna nelle carte del Seicento", a cura di Giusy Ingenito e Rita Zanolla, realizzata dall'Associazione Culturale di Ricerca Locale ARLAGRANDA e dal Museo in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura, la Presidenza del Consiglio Comunale della Città di Ventimiglia, la Sezione di Ventimiglia dell'Archivio di Stato e la Fondazione Livio Casartelli-Ippolita Perraro.
L'incontro, inserito nelle iniziative previste nel progetto per la celebrazioni della Donna, Museo in Rosa, dall'8 marzo all'8 aprile 2018, punta l’attenzione sulla sottomissione della donna al potere maschile, così come si presentava sul finire del 1600. L’occasione è data dagli atti di un processo per il rapimento di una ragazza che, attraverso un lavoro di certosina pazienza, Giusy Ingenito ha tratto e trascritto da diversi registri e documenti conservati presso l’Archivio di Stato di Ventimiglia.
Il processo prende avvio da una lettera che il padre di Annamaria presenta al Capitano di Ventimiglia per denunciare l’avvenuto rapimento della figlia. La quale figlia, proprio quel giorno, avrebbe dovuto concludere le nozze con uno sposo che il padre le aveva destinato e con il quale, sempre il genitore, aveva già trattato la dote maritale. Sarebbe stato un matrimonio come si svolgeva allora, in cui le famiglie guardavano all’aspetto economico più che alla compatibilità affettiva tra i futuri sposi. All’improvviso, la ragazza è portata via con la forza da casa sua a opera di quattro giovani armati e condotta a casa di uno di questi. Il padre denuncia il fatto, temendo che quanto avvenuto possa influire sulla trattativa appena conclusa. La lettera avvia un processo verso i rapitori che coinvolge l’intero paese di Camporosso, testimone di un evento che, nella sua eccezionalità, sovverte l’ordine normale delle cose. Il dipanarsi delle testimonianze renderà poi chiaro quanto è avvenuto e una accorta difesa cercherà di rendere giustizia alle parti mettendo in risalto più gli aspetti positivi degli attori che le sfaccettature negative dell’accaduto. La sentenza finale precede di pochi anni il cosiddetto ‘Proclama delle zitelle’, provvedimento emesso dal Dominio di Terraferma di Genova per dirimere questioni sul rapimento di una donna: il reato è da considerare tra i maggiori delitti e da punire con la pena capitale.
Il tutto è stato elaborato da Rita Zanolla in una lettura che rende accattivante la storia, inframmezzata dalle testimonianze reali ed arricchita da notizie atte a ricostruire le condizioni storiche e sociali di allora, con particolare attenzione al ruolo della donna. La lettura prevede interventi di Mara Cilli e Laura Invernizzi e i passi delle testimonianze sono narrati dai giovani studenti ventimigliesi Mara Amapane, Davide Longordo e Federico Taggiasco. Interessanti le proiezioni documentarie. E, come sempre, il saluto agli ospiti è opera corale di donne nell’allestimento della sala e, in chiusura, del singolare rinfresco.
INFO: Museo Civico Archeologico “Girolamo Rossi”-Via Verdi 41, 18039 Ventimiglia
0184/351181/ museoventimiglia@gmai.com/www.marventimiglia.it
(Francesco Mulè)






Nessun commento:

Posta un commento