giovedì 27 febbraio 2020

In ricordo di Bettino Craxi - Francesco Mulè

In ricordo di Bettino Craxi

Si son tenute, nelle scorse settimane, le commemorazioni per il 20° anniversario della scomparsa di Bettino Craxi.
Voglio anch'io scrivere qualcosa in suo ricordo per quanto NON sia mai stato "craxiano", né abbia mai mostrato particolare simpatia per lui. Ma dopo tanti anni è doveroso, a onor del vero, analizzare il personaggio per ciò che fu e NON per come i suoi  amici e i suoi avversari vorrebbero che fosse stato.
Il giovane Bettino cresce nella Milano della metà degli anni '50 ed è presto dirigente della F.G.S.I. (Federazione Giovanile Socialista Italiana ) e poco dopo diventa uno dei quadri principali del P.S.I. milanese-
Si considera allievo del grande leader socialista storico Pietro Nenni, e quindi lo si può di certo definire un socialista di sinistra (a quei tempi nessuno metteva in discussione l'alleanza e i rapporti di amicizia che legavano Nenni con il leader del P.C.I. Palmiro Togliatti).
Molti anni dopo, al congresso P.S.I. di Torino (1976, mi sembra ), Craxi pensa che il P.S.I. debba diventare autonomo sia rispetto alla D.C. sia rispetto al P.C.I. -
Mentre radicali e persino alcuni di Lotta Continua lo applaudono per tale svolta, base e vertice del P.C.I. (tranne qualche eccezione) gridano al  “tradimento", fino ad arrivare all'inevitabile accusa di "fascismo" e a indentificarlo come un "nuovo Mussolini" -
In realtà la svolta di Craxi, più che "anticomunista" la si potrebbe definire  A-comunista-
Una volta diventato statista, infatti Bettino mantenne ottimi rapporti con paesi "nazionalcomunisti" quali la Yuguslavia e la Romania (tanto che i giornali della sinistra ufficiale arrivarono a definire il P.S.I. il "partito rumeno", maligno accostamento di Craxi a Nicoleu Ceausescu). Fece un viaggio di visita nella Repubblica Democratica Tedesca (dove nella S.E.D. al governo vi era anche la componente ex- socialdemocratica ) e più tardi nella Cina Popolare, con la quale ebbe sempre ottimi rapporti. Forse, come altri (es. De Gaulle) sognava un'Europa indipendente dalle due superpotenze.
Nel suo bagaglio Bettino Craxi, accanto al giovane Karl Marx idealista, mise anche J. P. Proudhon (le cui teorie autogestionarie e socializzatrici erano in parte applicate anche nella Yuguslavia titoista, e molto diverse dal Capitalismo di Stato moscovita) e i nostri Giuseppe Mazzini e sopratutto Giuseppe Garibaldi. Bettino prese anche, attraverso suo fratello Bobo, in considerazione le filosofie orientali.
Bettino Craxi appoggiò sempre la causa palestinese ed ebbe una solida amicizia con Yosit Arafat (che in un memorabile discorso alla Camera paragonò a Mazzini, ricevendo, una volta tanto, un pressoché unanime applauso da parte di tutta la Sinistra, Democrazia Proletaria compresa) ed ebbe sempre ottimi rapporti con l' O.L.P. e con le altre organizzazioni di liberazione del paese medioorientale .
Nel 1985 , a Sigonella volle dimostrare agli Americani che l'Italia non avrebbe dovuto diventare una repubblica delle banane centro- americana più di quanto già non fosse e mostrò all'Impero U.$.A. di NON essere servile e lecchino verso Washington come i governanti precedenti.
Naturalmente la cosa irritò la Casa Bianca e gradualmente si giunse al “golpe” giudiziario di Antonio Di Pietro  (manovrato dagli U.S.A.), che portarono alla c.d. "Tangentopoli" (NON erano più i tempi di fare precipitare aerei, come nel 1962 era accaduto con Enrico Mattei e gli americani preferirono agire per via "legale") .
Incredibilmente la Sinistra ufficiale applaudì all'avvenimento (era il periodo in cui Achille Leone Occhetto pranzava con i potenti della terra a bordo dello yatch "Brittania"). 
Le "manifestazioni" di piazza che seguirono dimostrarono ancora una volta come il "popolo" italiota si comporti come certe tribù africane, che quando qualcosa va male scarica sullo stregone di turno tutte le colpe possibili e immaginabili, come ben scrisse nel 1997 sulla rivista romana "Indipendenza" il filosofo neo-marxista piemontese Costanzo Preve (1943/2013), arrivando in certi casi a infierire persino sui cadaveri (e d'altra parte sono più di 2000 anni che ciò accadde in questa terra (a partire dall'arrotolamento in una botte irta di chiodi, di Attilio Regolo) distante a soli 300 miglia dall'Africa), compresi quelli che fino a una settimana prima applaudivano (qualcosa di simile accadrà anche in Libia anni dopo con il povero Mohamed Gheddafi).
Per fortuna nella sinistra NON tutti si unirono al chiassoso coro. La stessa Rossana Rossanda sul "Manifesto" criticò aspramente il comportamento della mandria italica. Docenti "marxisti- leninisti" come Claudio Moffa diedero atto a Craxi del fatto di Sigonella e quando Bettino morì, sulla stessa "“Liberazione " (quotidiano di Rifondazione Comunista), apparvero lettere ricordando lo stesso atto antiimperialista dello statista scomparso. 

Certo su alcune cose non mi trovo d' accordo (ad esempio l'abolizione della Scala Mobile o il rinnovamento del Concordato, che continua in un modo o nell'altro a mantenere il potere della casta sacerdotale in Italia), ma per amor di verità desideravo anche mettere in rilievo gli aspetti positivi dell' esperienza craxiana -

Sul fatto che poi "Bettino Craxi  abbia rubato", egli non rubò né più, né meno dei suoi predecessori e dei suoi successori (ma qual è il politico italiano che non ruba??? ) - Chi si vanta tanto delle mani pulite dovrebbe ricordarsi anche del Monte dei Paschi di Siena, dello scandalo delle Cooperative emiliane negli anni '90 e dei vari "superpartiti " e "supersindacati" sparsi un pò in tutta la Penisola...

(Francesco Mulè)


 

Vallecrosia. Carnevale 2020 in Casa Rachele - Francesco Mulè

Vallecrosia. Carnevale 2020 in Casa Rachele


Vallecrosia. A Casa Rachele anche quest’anno si è festeggiato il carnevale con canti, balli, bugie e stelle filanti. 
Sebbene le restrizioni dell’ordinanza n° 4426 del 25/02/2020 dell’Agenzia Ligure Sanitaria sospendano le visite dei parenti e l’ingresso di persone esterne, operatori e ospiti hanno comunque trascorso un pomeriggio di festa tra maschere, preparate nelle settimane precedenti durante l’attività di animazione e travestimenti.                   Anche la sala, gremita, era stata addobbata per l’occasione con cartoncini e ghirlande colorate. Basta poco, a volte, per trasformare un pomeriggio come tanti in una festa condita di risate sincere e balli scatenati, prima del periodo quaresimale.                   La merenda non poteva essere che a base di bugie e topini fritti,  preparati dalle cuoche della struttura per gustare i dolci tradizionali del periodo. 
Un pomeriggio spensierato e festeggiato insieme alla grande famiglia di Casa Rachele, che non perde occasione per divertirsi insieme.
Anche se a causa delle limitazioni, parecchi parenti e amici non hanno potuto partecipare alla nostra festa, tutti gli scatti si possono vedere alla pagina facebook “Casa Rachele Zitomirski” dove, con un semplice 'mi piace', si potrà rimanere aggiornati sulle attività della struttura. 
Le stesse immagini presto saranno disponibili anche sul sito internet www.zitomirski.org, nella sezione Blog. 


(Francesco Mulè)

martedì 25 febbraio 2020

Ventimiglia. Chiusura del museo G. Rossi fino al 1 marzo - Francesco Mulè

Ventimiglia. Chiusura del museo G. Rossi fino al 1 marzo


Ventimiglia. Si comunica che, in osservanza dell’ordinanza n. 1/2020 della Regione Liguria "Misure di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19", dal 24 febbraio al 1 marzo è sospeso il servizio di apertura al pubblico del Museo Civico Archeologico “Girolamo Rossi” di Ventimiglia.
La prevista conferenza della dott.ssa Adriana Albini su “Benessere, stile di vita e ricerca scientifica”, nell’ambito del ciclo di incontri “La stampa al Museo” in programma sabato 29 febbraio p.v. è stata rinviata a data da definire.
INFO: Museo Civico Archeologico “Girolamo Rossi” - Via Verdi 41 – Ventimiglia    0184/351181- museoventimiglia@gmail.com


(Francesco Mulè) 


 

sabato 22 febbraio 2020

Roma. XV Premio letterario internazionale “Voci -Città di Roma” - Francesco Mulè

Roma. XV Premio letterario internazionale “Voci -Città di Roma”

Roma. Il Circolo I. P. LA C. (Insieme Per La Cultura), con il patrocinio del X MUNICIPIO DEL COMUNE DI ROMA; delle Biblioteche di Roma, della Biblioteca di Rocca di Papa; dei Comuni di Marino e di Castelvenere, Città Europea del Vino 2019; 
gemellato con le Associazioni Culturali: 
Alberoandronico (Roma), Artisti Dentro (Milano), C.P.I.A. - Centro Ponente Genova (Genova), Cenacolo Altre Voci (Milano), I Rumori dell’Anima (Roma), Il Faro (Cologna Spiaggia - TE), Il Giardino del Baobab (Parma), Il Porticciolo (La Spezia), La Camerata dei Poeti (Firenze), La Pulce Letteraria (Villa d’Agri di Marsicovetere - PZ), Le Tartarughe (Ostia - RM), Mimesis (Itri - LT), Pegasus Cattolica (Cattolica - RN), Pelasgo 968 (Grottammare - AP), Pro Loco Limbiate - Premio La Girandola delle Parole - (Limbiate - MB); 
in collaborazione con le Associazioni e i Ritrovi Culturali: 
Accademia Alfieri (Firenze), Amici Insieme (Siano - SA), Bellizzi Arte & Sociale (Bellizzi - SA), Carta e Penna (Torino), L'Angolo di Amelie (Roma), Libreria Horafelix (Roma), Società Dante Alighieri (Roma), Il Gremio (Roma); 
gli Editori: Dibuono (Villa D'Agri di Marsicovetere - PZ), Fuorilinea (Roma), Graus (Napoli), I Rumori dell’Anima (Roma), Kairós (Napoli), Puntoacapo (Genova), Tracce (Pescara), Vitale (Sanremo – IM); 
le riviste: Anterem (Verona), Nuova Tribuna Letteraria (Lozzo Atestino - PD); 
i portali: Alessandria.today, Alla volta di Leucade (nazariopardini.blogspot.com), Culturlandia, Segnalazioniletterarie di Alberto Raffaelli (https://www.facebook.com/groups/segnalazioniletterarie/), 
organizza il XV PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE 
“VOCI – Città di Roma” 
Scadenza: 30 maggio 2020 
REGOLAMENTO 
Art. 1. La partecipazione è aperta a tutti i poeti e scrittori di qualsiasi nazionalità. I testi delle opere in gara devono essere redatti in lingua o dialetti italiani. Sono ammessi anche gli studenti delle Scuole secondarie di secondo grado (Scuole Medie Superiori: Licei – Istituti Tecnici e Professionali) e i detenuti. 2 
Art. 2. Il Premio è suddiviso in 5 sezioni: 
A: Poesia 
• A1 – Italiano, a tema libero; 
• A2 – Dialetto, a tema libero; 
• A3 – Metrica “Nicola Rizzi”, a tema libero. 

B: Libro di Poesia a tema libero. 
C: Racconto breve 
• C1 – a tema libero; 
• C2 – sul tema: “CINEMA” – Componimenti ispirati ad attori o film italiani. 

D: Narrativa Edita – a tema libero. 
E: Saggistica Edita – a tema libero. 
Art. 3. Tutte le opere, edite e inedite, possono essere già state premiate in altri concorsi. 
Art. 4. Per tutte le Opere di Poesia (incluse le versioni digitali dei libri editi - Sezione B), si accetta esclusivamente la spedizione via e-mail (all’indirizzo: premiovoci@circoloiplac.com). 
Soltanto i testi di Narrativa e Saggistica dovranno essere inviati in forma cartacea. 
Per questi ultimi l’attestazione del pagamento deve avvenire anche tramite e-mail (all’indirizzo: premiovoci@circoloiplac.com): la ricevuta andrà allegata alla mail contenente tutti i dati del concorrente. 
Nel corpo della mail (per tutte le Sezioni-Sottosezioni) dovranno quindi essere indicati: 
☐ Nome e cognome _____________________________________________ 
☐ Via/Piazza: ___________________________________________N° _____ 
☐ C.A.P. __________Località:______________________ Prov.: ____ 
☐ Tel. fisso: _______________________Tel. cellulare: _________________ 
☐ E-mail: _________________________ 
☐ Sezioni o Sottosezioni nelle quali si intende partecipare e titoli delle Opere : 
- Sez. ………….. Titolo 1 - Titolo 2 - Titolo 3 - ……. 
- Sez. ………….. Titolo 1 - Titolo 2 - Titolo 3 - ……. 
- …………………………… 

☐ Quota di partecipazione (totale): _________ €. 
Modalità di pagamento: 
☐ Bonifico (ricevuta allegata), oppure: 
☐ Paypal (ricevuta allegata) 
I testi sono originali e di mia personale produzione. Partecipando al Premio accetto integralmente le clausole del Regolamento del Bando e autorizzo all'uso dei dati personali. 
(Informativa ai sensi del D. Lgs. 196/2003). 
Sez. A – POESIA. 
Inviare da una a quattro poesie per ciascuna sottosezione (in formato .doc, di lunghezza non superiore ai 40 versi ciascuna, carattere Times New Roman, corpo 12) tramite e-mail, in un unico file contenente i dati personali (nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico e indirizzo e-mail). 
Per la sottosezione A2 (dialetto) è d'obbligo aggiungere la traduzione in italiano precisando la collocazione geografica del dialetto. 
Dove sia possibile, e per ogni singola sottosezione, si consiglia di redigere più poesie sullo stesso foglio (esempio: nella sottosezione A2 testo in dialetto e traduzione stilati in una sola pagina). 3 
Sez. B – LIBRO DI POESIA. 
Inviare la Silloge in E-book (formato .pdf o e-pub o kindle) in una sola copia tramite e-mail, insieme alla dimostrazione che il libro sia stato realmente pubblicato (tra aprile 2010 e maggio 2020) e che sia in distribuzione. 
Sez. C – RACCONTO BREVE. 
Inviare il racconto (in formato .doc, indicativamente di lunghezza non superiore a 6 cartelle di 40 righe per pagina, formato A4, carattere Times New Roman, corpo 12, interlinea singola) tramite e-mail, in un unico file contenente i dati personali (nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico e indirizzo e-mail). 
Sez. D – NARRATIVA. 
Spedire per Posta: n° 3 copie del romanzo, la ricevuta del pagamento effettuato e inviare una mail come precisato all’art.4 . 
Sez. E – SAGGISTICA. 
Spedire per Posta: n° 3 copie dell’opera di saggistica, la ricevuta del pagamento effettuato, e inviare una mail come sopra precisato all’art. 4. 
I testi di Narrativa e di Saggistica andranno inviati esclusivamente presso la sede I.P.LA.C. , ovvero presso MARIA RIZZI, VIA LIBERO LEONARDI 193 – 00173 – ROMA 
La Narrativa e la Saggistica saranno giudicate dai Gruppi di Lettura di tre prestigiose Biblioteche: la Biblioteca Comunale di Rocca di Papa (RM); la Biblioteca “Aldo Fabrizi” di Roma; la Biblioteca “Luigi Chiarini” della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. 
Art. 5. La quota di partecipazione alle spese di organizzazione, lettura e Segreteria è di 20 € per ogni Sezione o Sottosezione. Saranno accettate soltanto le iscrizioni accompagnate da attestazione di pagamento. 
Per gli studenti delle Scuole Medie Superiori e per i detenuti la partecipazione è gratuita. 
Sez. A: la partecipazione a 2 sottosezioni (max 8 poesie) prevede il raddoppio della quota; per la partecipazione a 3 sottosezioni (max 12 poesie) viene richiesta la quota di 50 €. 
Sez. B – C1 – C2 – D – E: è possibile partecipare con più libri (o e-book) o più racconti (fino a un massimo di 3 per sezione), pagando, per ogni singola opera, la relativa quota. 
Non è previsto il rimborso della quota di iscrizione, né la restituzione delle opere; i libri verranno donati per progetti culturali. 
Le quote di iscrizione devono essere pagate con: 
- Bonifico bancario a favore del Circolo IPLAC Insieme Per La Cultura: IBAN IT36Z0100503203000000004514 presso BANCA NAZIONALE DEL LAVORO - FILIALE 3 DI ROMA ; indicare tassativamente: nome e cognome del partecipante e causale: Iscrizione Premio “Voci 2019”. 
- On-line con Paypal all'indirizzo mail: info@circoloiplac.com (specificare il nome e cognome del concorrente e la causale). 

Rammentiamo ancora che i libri di Narrativa e Saggistica vanno spediti al seguente indirizzo: Maria Rizzi – Via Libero Leonardi, 193 – 00173 - Roma 
Art. 6. Per gli invii tramite e-mail (Sezioni A – B – C) indirizzare a: premiovoci@circoloiplac.com 
La scadenza per la spedizione degli elaborati è fissata per il 30 maggio 2020. 
Art. 7. I vincitori primi classificati nell'ultima edizione del Premio non possono partecipare nella stessa sezione o sottosezione in cui hanno vinto. 
Eventuali Premi all' Eccellenza e alla Carriera saranno assegnati ad autori fuori concorso, personaggi di spicco nel panorama letterario nazionale. 
Art. 8. Premi 
Premessa: per ogni sezione-sottosezione verrà stabilita e divulgata una cinquina di finalisti. Gli assegnatari della terna sul podio e del 4° - 5° premio verranno resi noti solo in occasione della Cerimonia. Saranno inoltre destinati, ad alcuni autori meritevoli, Premi speciali, Motivazioni d’Onore, Segnalazioni di Merito. 
In caso di assenza dei vincitori, di deleghe e rinunce, si rimanda a quanto verrà precisato nell’Art. 11. 
- Sottosezione A1. 
L’autore 1° classificato riceverà una targa o un oggetto di pregio, la gratuità per la cena di gala e: 
• La Pubblicazione di un Libro di Poesia curata dalla Casa Editrice Tracce. • Gettone di presenza di 300 €. • di Gettone di presenza 150 €. 
• Gli autori 4° e 5° classificati riceveranno una targa o un oggetto di pregio e l’omaggio di uno sponsor. 
• Premio “I Rumori dell’Anima”: la pubblicazione gratuita di un’opera curata da I Rumori dell’Anima Edizioni. 
• Premio “Fuorilinea”: la pubblicazione gratuita di un'opera curata da Fuorilinea Edizioni. 
• Premio “ Graus”: la pubblicazione gratuita di un'opera curata da Graus Edizioni. 
• Premio “Claudio Dibuono”: la pubblicazione gratuita di un’opera curata da Dibuono Edizioni. 
• Gettone di presenza di 300 €. 
• Gettone di presenza di 150 €. 
• Gli autori 4° e 5° classificati riceveranno una targa o un oggetto di pregio e l’omaggio di uno sponsor. 
• Premio “Puntoacapo”: la pubblicazione gratuita di un'opera curata da Puntoacapo Edizioni. 
• Gettone di presenza di 300 €. 
• Gettone di presenza di 150 €. 

L'autore 2° classificato riceverà una targa o un oggetto di pregio e: 
L'autore 3° classificato riceverà una targa o un oggetto di pregio e: 
- Sottosezioni A2 – A3 – C1 – C2. 

Gli Autori 1° classificato – riceveranno una targa o un oggetto di pregio, la gratuità per la cena di gala e il: 
Gli autori classificati al 2° posto riceveranno una targa o un oggetto di pregio e: 
Gli autori classificati al 3° posto riceveranno una targa o un oggetto di pregio e: 
- Sezione B. 

L’autore 1° classificato riceverà una targa o un oggetto di pregio, la gratuità per la cena di gala e il: 
L'autore 2° classificato riceverà una targa o un oggetto di pregio e: 
L'autore 3° classificato riceverà una targa, un libro di pregio e: 
Gli autori 4° e 5° classificati riceveranno una targa o un oggetto di pregio e l’omaggio di uno sponsor. 
- Sezione D. • Premio “Kairós”: la pubblicazione gratuita di un’opera curata da Kairós Edizioni. 
• Gettone di presenza di 300 €. 
• Gettone di presenza di 150 €. 
L’autore 1° classificato riceverà una targa o un oggetto di pregio, la gratuità per la cena di gala e il: 
L'autore 2° classificato riceverà una targa o un oggetto di pregio e: 
L'autore 3° classificato riceverà una targa, un libro di pregio e: 
Gli autori 4° e 5° classificati riceveranno una targa o un oggetto di pregio e l’omaggio di uno sponsor. 
 
Sezione E. • Gettone di presenza di 300 €.
 • Borsa di Studio di 300 € da assegnare all'alunno che la Giuria riterrà vincitore con un'opera (libro di Poesia o poesia singola) distintasi dalle altre per la genuinità dell'ispirazione, l'originalità e l'intensità dell'espressione artistica, la proprietà del linguaggio. Riceveranno premi anche altri tre autori meritevoli. 
 • L’Editore Vitale (Sanremo – IM) si impegna a stampare gratuitamente un quaderno di 15 poesie, corredato di copertina e recensione per tutti gli studenti partecipanti al Premio che lo gradissero. 
• Sottosezioni A1-A2-A3: da una a quattro liriche (per ulteriori precisazioni ved. Art. 4 – Sez. A, Poesia). • Sez. B: un libro di Poesia o E-book (formato .pdf o e-pub o kindle) tramite e-mail.
L’autore 1° classificato riceverà una targa o un oggetto di pregio, la gratuità per la cena di gala e: 
Gli autori classificati dal 2° al 5° posto riceveranno una targa o un oggetto di pregio e un omaggio degli sponsor. 
- Borsa di Studio "I.P.LA C." per i giovani poeti 
Riservata agli studenti delle Scuole Secondarie di secondo grado (Licei – Istituti Tecnici e Professionali). 
Il Circolo I.P.La C., al fine di promuovere la Poesia tra i giovani, istituisce una 
Gli studenti potranno presentare le proprie opere SOLO in una delle seguenti sezioni-sottosezioni: 
Per gli studenti minorenni: far apporre la firma da un genitore (o da chi ne fa le veci). 
Sarà inoltre necessario: 
Per tutti gli studenti: nel corpo della mail (oltre le Sezioni e i titoli delle opere - che verranno inviate in allegato) dovranno anche essere indicati: 
☐ Nome e cognome ________________________________ 
☐ Data di nascita (gg/mm/aa): _______________________ 
☐ Classe frequentata: _______________________ 
☐ Città sede della Scuola: ____________________ 
☐ Nome della Scuola: _______________________ 
I testi sono originali e di mia personale produzione. Partecipando al Premio accetto integralmente le clausole del Regolamento del Bando e autorizzo all'uso dei dati personali. 
(Informativa ai sensi del D. Lgs. 196/2003). 
Firma (di un genitore se minorenne): ________________________ 
N.B.: L'assegnazione della Borsa di Studio è vincolata dalla presenza di almeno 35 (trentacinque) aspiranti al Premio. La partecipazione a questa categoria è gratuita. 
• Premi Speciali personalizzati saranno attribuiti dagli Enti patrocinanti, dalle Associazioni gemellate e dagli Sponsor. 
• Il 1° - 2° - 3° classificato di ogni (sotto)sezione, il vincitore della Borsa di Studio, gli eventuali Premi all’Eccellenza, alla Carriera, gli Speciali riceveranno anche la Motivazione della Giuria. 

La Giuria si riserva la possibilità di assegnare altri premi – o di non assegnarne alcuni – in base alla quantità e 
alla qualità delle opere pervenute. 6 
Art. 9. Giuria.  
Presidente onorario: Nazario Pardini (Arena Metato - PI), poeta, scrittore, saggista e critico letterario. 
Presidente: Roberto Mestrone (Volvera - TO), poeta e critico letterario. 
Sandro Angelucci (Rieti), poeta e critico letterario. 
Valeria Bellobono (Roma), scrittrice, poetessa e critico letterario. 
Paolo Buzzacconi (Roma) , poeta, scrittore e critico letterario. 
Franco Campegiani (Marino - RM), poeta, filosofo, critico d’Arte e critico letterario. 
Alberto Canfora (Roma), poeta, scrittore e artista poliedrico. 
Fiorella Cappelli (Roma), scrittrice, poetessa, giornalista. 
Alfredo Carosella (Portici - NA), architetto e scrittore. 
Massimo Chiacchiararelli (Roma), scrittore e attore teatrale. 
Michele Cortelazzo (Padova), saggista, docente di Linguistica (Università degli Studi di Padova), Accademico corrispondente della Crusca; presiede il comitato scientifico della REI - Rete di eccellenza dell′italiano istituzionale. 
Loredana D’Alfonso (Roma), scrittrice e critico letterario. 
Franco De Luca (Ercolano - NA), scrittore, informatico, cultore di Enogastronomia 
Flavio Ermini (Verona), poeta, scrittore, saggista, critico letterario e direttore di ANTEREM. 
Nunzia Gionfriddo (Roma), scrittrice, saggista, ha collaborato col Dipartimento di Italianistica e con la cattedra di Storia della Scienza (Università La Sapienza di Roma). 
Lidia Guerrieri (Piombino - LI), poetessa e critico letterario. 
Hafez Haidar (Cogliate - MB), scrittore, traduttore, docente di Letteratura araba (Università degli Studi di Pavia), Presidente del Comitato Diritti Umani e “ponte di dialogo tra l'Italia e il Medio Oriente”. 
Egizia Malatesta (Massa), poetessa, critico letterario. 
Daniela Quieti (Pescara), scrittrice e giornalista. 
Patrizia Stefanelli (Itri - LT), poetessa, critico letterario, attrice teatrale. 
Toni Toniato (Venezia), artista, poeta, storico e critico d'arte, ha ricoperto a Venezia i ruoli di Direttore dell'Accademia di Belle Arti e di Commissario alla Biennale Internazionale d'Arte. 
Vittorio Verducci (Notaresco - TE), poeta e critico letterario. 
Art. 10. Il giudizio della Giuria è insindacabile e inappellabile. II Verbale della Giuria, con la classifica dei vincitori, sarà pubblicato almeno tre settimane prima della premiazione nel sito: www.circoloiplac.com 
Verranno avvisati telefonicamente solo i concorrenti premiati. 
Art. 11. La cerimonia di premiazione si svolgerà il 3 ottobre 2020 a Roma, presso l’Aula Magna del Centro Sperimentale di Cinematografia – Via Tuscolana n° 1524. 
Tutti i concorrenti sono fin d'ora invitati alla cerimonia, cui farà seguito la tradizionale Cena conviviale. 
Per i vincitori assenti: è possibile il ritiro dei soli premi di rappresentanza (pergamene, attestati) da parte di altra persona presente alla manifestazione e munita di delega da far pervenire via e-mail alla Segreteria del Premio con due settimane di anticipo sulla data della premiazione. 
Premi in denaro, opere d'arte, trofei, pubblicazioni e oggetti offerti dagli sponsor saranno consegnati solo ai vincitori presenti. 
Art. 12. La partecipazione al Premio implica l’accettazione di tutte le clausole del presente Regolamento con la tacita autorizzazione alla divulgazione del proprio nominativo, del premio conseguito, del testo vincitore e delle foto della premiazione su quotidiani, riviste culturali, social network, TV e web: www.circoloiplac.com. La menzione del nome dell'autore è obbligatoria, nel rispetto dell'Art. 20 del DPR n.19 del 8/01/1979. 
Gli autori si assumono la piena responsabilità per gli elaborati presentati, di cui detengono i diritti. Si declina ogni responsabilità in caso di plagio o falso da parte dei partecipanti, ricordando comunque che tale illecito è perseguibile a norma della legge speciale 22 aprile 1941, n° 633 sul "Diritto d'autore". 
7 Con l'autorizzazione al trattamento dei dati personali si garantisce che questi saranno utilizzati esclusivamente ai fini del concorso e nell’ambito delle iniziative culturali del Circolo per la legge 675 del 31/12/96 e D.L. 196/03. 
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A insindacabile giudizio degli organizzatori, in caso di eventuali impedimenti e/o a causa di forza maggiore, norme e contenuti del presente regolamento potranno subire variazioni o cancellazioni. 
Ulteriori informazioni e aggiornamenti possono essere reperiti sul sito del Circolo IPLAC: www.circoloiplac.com e nella pagina facebook www.facebook.com/premiovociroma o si possono chiedere a: 
Silvia Cozzi (Segretario): 320 7010071 premiovoci@circoloiplac.com; disponibile dalle ore 17.30 alle ore 21.00, dal lunedì al venerdì – sabato dalle ore 10.00 alle ore 13.00 dalle ore 16.00 alle ore 18.00). 
Maria Rizzi (Presidente): 06 7221150 - 347 5789139; maria.rizzi@fastwebnet.it; disponibile dalle ore 9.00 alle 14.00, giorni feriali  
Laila Scorcelletti (Vice - Presidente) 339 1797452; lailalaila59@hotmail.com; disponibile dalle ore 14.00 alle 18.00, giorni feriali. 


Napoli. In ricordo di Pino Balzano (1948/1998) - Francesco Mulè

Napoli. In ricordo di Pino Balzano (1948/1998)


Napoli. Nella metà di gennaio del 1998 a Napoli se ne andava l'amico Pino Balzano. Nato a Milano nel 1948 da padre partenopeo e madre emiliana (una Fornieri discendente del socialista umanitario francese Fournier), Pino si era trasferito ancor bambino nella metropoli originaria del padre. Ancora ragazzo fa riferimento alla " destra" radicale, in una formazione europeista e appena ventenne sarà tra i principali redattori de "La Nazione Europea" (riduzione italiana della belga La Nation Europeenne) nei suoi ultimi numeri. N.E. stampa il suo ultimo numero nella primavera del 1970 dove viene tradotta in italiano l' intervista a Peron, che si dichiara d' accordo con Fidel Castro, con la Cina maoista e definisce il Che "il simbolo della Liberazione latino- americana ".  All'interno del gruppo ben pochi hanno voglia di tornare a "destra" e si guarda avanti con simpatie per la Nuova Sinistra, altri per i partiti laici, altri ancora per la "balena bianca". Fino a quel momento gli interlocutori dell' area "europeista", all' interno della Sinistra sono sopratutto i gruppi " m. l. ", sopratutto il P.C.d' I. , dove, infatti, prima di darsi alla clandestinità, approderà anche Renato Curcio proveniente dallo stesso ambiente. Per Pino la sigla è indifferente. Importante è lavorare nella Sinistra rivoluzionaria (un suo paginone su Aldous Huxley apparirà su "Lotta Continua" del 23 febbraio 1980) e al contempo inizia una ricerca spirituale interiore con preferenze per il TAO di Lao Tse (e sull' argomento, nel 1986 scriverà un pezzo su "Il Manifesto", quotidiano dove in un altro articolo sui Cicli Cosmici, tanto studiati da René Guenon, invita il quotidiano "gauchista" romano a confrontarsi con la c.d. "nuova destra" di Marco Tarchi, Franco Cardini, etc . ): Pino collabora anche al "Quotidiano dei Lavoratori", organo di Democrazia Proletaria, dove scrive, in due puntate un' analisi sul fascismo di "sinistra" e finché esce non trascura qualche articolo per Fronte Popolare, organo del Movimento Lavoratori per il Socialismo. Ma nei ritagli di tempo Pino non trascura la poesia (in lui sono evidenti gli influssi di Kerouç, Camus e Orwell, oltre a quelli di Pier Paolo Pasolini e anche di Louis Fèrnand Cèline. Balzano stampa diversi libretti autoprodotti e nel 1982, pubblica, insieme all'allora ottantenne Gennaro Ammendola "I Poeti del vicolo" , conducendo, al contempo, insieme ad altri un' inchiesta sui giovani, che verrà raccolta nel volume" I Rompiballe" della Sperling & Kupfer. Nel 1991 inizia la pubblicazione della rivista "Nuove Angolazioni- Tempi Decisivi" che all' inizio esce come supplemento di "N.d.R." , il cui direttore responsabile è quell' Attiglio Wenderling, del Circolo "Intramegna" di piazza Bellini, già corrispondente da Napoli de "Il Manifesto" ed ex consorte di Lucia Annunziata. Dal 1994 direttore responsabile di "Nuove Angolazioni" sarà Lucio Martelli di Bordighera, da tempo militante nel direttivo provinciale di Imperia di Rifondazione comunista, e anch'egli scomparso (2006) . -Altri collaboratori di N.A. sono la sua compagna Rosetta, Mario Sepe, lo stesso Lucio Martelli e Gianni Donaudi (allora residente a Torino e che per N.A. cura la redazione per il Piemonte e la Liguria). Anche la figlia di Pino Eva scrive, a soli 14 anni, un simpatico articolo sulla figura del Rag. Fantozzi ( ...uno di noi...lo definisce), mentre Laura, figlia di Mario si occupa di musica giovanile. Sulla stessa rivista escono anche articoli di nostri amici, quali Alberto Sordi di La Spezia, Mario  Castellano di Imperia, Pier Luigi Verrua di Torino, Francesco Mulè di Vallecrosia (IM). La rivista stampa anche supplementi di poesia, con testi di Teresio Zaninetti, Francesca Ventura, Katia di Stella, Claudio Veriol, Luigi Betrone, etc. Il sogno di Pino era una società comunitaria, antiutilitarista (per questo seguiva con assiduità il M.A.U.S.S. francese di Serge Latouche) e solidale, magari meno edonistica ma che assicurasse il benessere a tutti, compresi molti diseredati ed esclusi nostrani e non solo quelli che provengono da fuori- Europa. Tra gli studiosi contemporanei, le simpatie di Pino Balzano andavano a Massimo Cacciari, a Marco Revelli (con la sua visione comunitaria, molto spesso snobbata da larga parte della SX ), Costanzo Preve, Luciano Canfora, Domenico Lo Surdo e, in parte, Ernesto Galli  Della Loggia. L' originalità del pensiero di Pino non aveva la pretesa che ad ottenere tali risultati fosse una corrente o un' altra. L' importante era che gli uomini di buona volontà sentissero tale urgenza. Non importa chi fossero. Per questo, oltre a pubblicare la sua rivista, Pino non si pose alcun problema a scrivere anche su un quotidiano come " L' Umanità" (ex organo del P.S.D.I.), dove, grazie alla sua amicizia col direttore Ugo e con altri collaboratori, riusciva a far passare le sue tesi, che contraddicevano estremamente con le posizioni filo- atlantiste, conservatrici e "moderate" che rispecchiavano la linea generale del quotidiano. Pino Balzano amava ridere, scherzare, ironizzare, mescolando la bonarietà napoletana con lo " h u m o r " dell' Emilia Romagna, terra di sua madre. Pino era anche un incallito tifoso del "Milan" ("per togliere la squadra all' egemonia berlusconiana"-si giustificava ...) . Sempre ironico (e a volte sarcastico, sopratutto nel vedere il reincretinimento di tante masse giovanili informate all' "a m e r i K a n  w a y o f l i f e ". Un processo già iniziato negli anni '50 e ben messo in evidenza da Alberto Sordi (il comico) nel film "Un amerikano a Roma" e, musicalmente da Renato Carosone con "Tu vuo fA' l'americano”. Due esempi che Pino citava spesso e volentieri )...             F.M.  




lunedì 17 febbraio 2020

Roma. Febbraio 1980: Vittorio Bachelet viene asassinato dalle Brigate Rosse - Francesco Mulè

Roma. Febbraio 1980: Vittorio Bachelet viene asassinato dalle Brigate Rosse


Roma. 12 febbraio 1980, giorno, mese e anno indelebili e fortemente memorabili,  le Brigate Rosse uccidono Bachelet, grande amico di Carlo Alfredo Moro, fratello di Aldo e vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura. L’agguato avviene al termine di una lezione all’Università “La Sapienza” di Roma, mentre Bachelet conversava con la sua assistente, Rosy Bindi. 
“Bachelet dimostrava con la sua azione che è possibile realizzare una società più giusta senza una contrapposizione aspra. Oggi le contrapposizioni ideologiche sono sfumate, per motivi storici, ma rimane sempre il rischio di altre contrapposizioni basate sulla pura difesa di posizioni di parte. Occorre avere maggior coraggio: attraverso il dialogo paziente e tenace occorre ricercare la soluzione migliore”. Lo ha detto il capo dello Stato Sergio Mattarella, ricordando al plenum del Csm il vicepresidente del Csm Vittorio Bachelet, ucciso dalle Br quaranta anni fa.
“Bachelet, ha ricordato il Capo dello Stato, manifestava con evidenza la possibilità di risolvere i problemi utilizzando gli strumenti dello Stato di diritto. Per colmare le distanze che si aprono nella società ed evitare che diventino conflitti insanabili. Questo suo profondo senso della comunità e dello Stato é stato il motivo del suo assassinio”. Per Mattarella, serve più coraggio nel ricercare il dialogo ”per ogni circostanza” e “superare sia i pregiudizi sia le posizioni precostituite. Di questa attitudine Vittorio Bachelet é stato maestro”. 
Quarant'anni fa veniva ucciso dalle Brigate Rosse Vittorio Bachelet, vicepresidente del Csm ed esponente di spicco del mondo cattolico. Professore di Diritto amministrativo e di scienza dell'amministrazione, fu ucciso al termine di una lezione, nell’ateneo La Sapienza di Roma, nella facoltà di Scienze politiche, dove stava chiacchierando con la sua assistente Rosy Bindi . Ucciso davanti agli studenti sul mezzanino della scalinata che porta alle aule professori della facoltà di Scienze politiche della Sapienza. Ucciso dopo una serie di omicidi che avevano riguardato uomini delle istituzioni. 
Sette proiettili calibro 32 Winchester, quattro all’addome, altri alla testa, mentre era già agonizzante, non gli lasciano scampo. L’agguato è studiato nei dettagli. Due terroristi, una donna e un uomo, Annalaura Braghetti e Bruno Seghetti entrano in azione e lo uccidono. Era il 12 febbraio del 1980.
Due giorni dopo i funerali nella chiesa di San Roberto Bellarmino di Roma. Al funerale il figlio Giovanni, che all’epoca aveva 25 anni, durante la preghiera dei fedeli, pronuncia parole che colpiscono il Paese, che commuovono non solo gli adulti, ma anche le generazioni cresciute negli anni di piombo: “Preghiamo per i nostri governanti: per il nostro presidente Sandro Pertini, per Francesco Cossiga. Preghiamo per tutti i giudici, per tutti i poliziotti, i carabinieri, gli agenti di custodia, per quanti oggi nelle diverse responsabilità, nella società, nel Parlamento, nelle strade continuano in prima fila la battaglia per la democrazia con coraggio e amore. Vogliamo pregare anche per quelli che hanno colpito il mio papà perché, senza nulla togliere alla giustizia che deve trionfare, sulle nostre bocche ci sia sempre il perdono e mai la vendetta, sempre la vita e mai la richiesta della morte degli altri”. Il perdono, non la vendetta. Giovanni Bachelet ha dichiarato in un’intervista che suo padre si sarebbe rallegrato del fatto che dopo un percorso rieducativo, i suoi assassini sono in libertà da parecchi anni.
“Sono passati quarant’anni -ha dichiarato in varie interviste Rosy Bindi- da quando Vittorio Bachelet, giurista e vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, venne assassinato dalle Brigate Rosse in un agguato alla ‘Sapienza’. Rosy Bindi, sua assistente e testimone dell’omicidio, così lo ha ricordato: “Morì alle 11:40 dopo un colpo fatale. Lo ricordo ancora… e mi colpisce anche la scelta del luogo del delitto: l’Università, ch’egli considerava il luogo che più lo impegnava, dove si era formato dopo la guerra e dove sentiva di dover servire il nostro Paese. Ricordare Bachelet significa,  anche ricordare la cultura e la scienza, un patrimonio da tutelare e da far amare ai cittadini. Innanzitutto, rendendo la cultura patrimonio di tutti, ha reso il diritto allo studio accessibile a tutti. L’insegnamento va, inoltre, impartito già nelle famiglie, e questo è possibile avendo una gerarchia di valori. Bachelet aveva la qualità di tener ben chiara la sua gerarchia di valori.  Il professore rifiutò la scorta. Credo che lo Stato abbia il dovere di valutare le persone in pericolo. Bachelet aveva fatto questa scelta ed era  sua, personale. Ma lo Stato avrebbe dovuto tutelare, per esempio, Marco Biagi. È sempre meglio una scorta in più che una in meno. Questo non significa che Bachelet non abbia avuto paura. Erano anni difficili…ma la paura  non gli tolse la libertà. Oggi commemoriamo molti uomini “martiri laici” degli Anni di Piombo. Io credo che quegli anni vadano studiati e capiti anche nelle scuole, perché non si può legare l’iniziativa a un anniversario. Sono stati anni di contraddizioni, ma non dimentichiamoci anche di grandi riforme, come lo Statuto dei Lavoratori, l’edificazione del Sistema Sanitario Regionale, le Regioni, il diritto di famiglia… In quegli anni la democrazia italiana ha corso grandi rischi per combattere il terrorismo e rischiò di essere minata in questa lotta. Va spiegato che la democrazia italiana è stata salvata da uomini come Bachelet, che hanno continuato a versare il sangue a scapito di chi voleva privarci della democrazia. Come i beni preziosi, la democrazia è un bene che non si conquista una volta per tutte. Figure come Bachelet sono merce rara: la sua statura morale, la fede, il senso del servizio”.
Da Strasburgo “40 anni fa, Vittorio Bachelet, giurista brillante e vicepresidente del Csm, veniva ammazzato dalle Brigate rosse appena terminata la sua lezione universitaria alla Sapienza”. Lo ha ricordato da Strasburgo il presidente dell’Europarlamento David Sassoli. Che ha annotato: “Amava il diritto, la sua famiglia e le gite in montagna”.  Il presidente ha aggiunto: “Vittorio Bachelet era un testimone di speranza e una persona buona. Sono passati 40 anni: oggi possiamo dire che le sue idee hanno vinto”.
“Accademico, intellettuale,  presidente dell’Azione Cattolica negli anni del Concilio Vaticano II, Vittorio Bachelet ispirò tutta la sua attività professionale, politica e istituzionale ai valori della Costituzione e della sua radice cristiana: commemorarne oggi la figura, nel giorno del 40° anniversario dalla scomparsa, vuol dire tramandare ai più giovani l’esempio di rettitudine morale che riversò nel ruolo di servitore dello Stato”.                                                                                          Lo ha dichiarato il presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati. in occasione del 40° anniversario dell’assassinio di Vittorio Bachelet.
“Fu ucciso sulle scale della Facoltà di Scienze politiche dell'Università La Sapienza di Roma in uno dei periodi storici più bui della storia della Repubblica – ha proseguito la seconda carica dello Stato – durante il quale il terrorismo, nel tentativo di colpire al cuore lo Stato e le istituzioni, uccise alcuni dei suoi uomini migliori.
“Il ricordo del suo sacrificio richiama ancora oggi la necessità di un costante esercizio di democrazia e di coesione sociale, nella difesa delle Istituzioni democratiche, contro ogni forma di fanatismo politico, di odio ideologico e di violenza terroristica”. 
Per la terza carica dello Stato, si tratta di “un ricordo che, come scriveva lo stesso Bachelet, “deve quindi tradursi in un impegno morale e uno sforzo di pratica efficienza per la difesa della libertà, per la costruzione di una convivenza civile più umana e serena che sappia accogliere e ordinare, in un disegno di giustizia, la tumultuosa crescita della nostra società”.
 L'Amministrazione Comunale di Reggio Calabria ha inteso intitolare una importante strada all'insigne giurista e politico Bachelet, nell’ambito del più ampio e straordinario piano di aggiornamento della toponomastica cittadina, orientato al recupero della memoria di testimoni che hanno servito il bene comune. La via a Bachelet dedicata si diparte dalla Chiesa di San Gaetano Catanoso ed arriva sin oltre l’Ufficio postale, adiacente il costruendo Palazzo di Giustizia ed il Cedir (già via del Gelsomino).                                                                                                             "Persone come Vittorio Bachelet sono morte perché facevano il loro lavoro a servizio della democrazia, dietro le Brigate rosse c'erano poteri occulti. Non so quanto la classe politica che ha Governato l'Italia finora abbia imparato da quegli eccidi". Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Bari, Giuseppe Volpe, durante la commemorazione di Vittorio Bachelet.
La manifestazione è stata organizzata dall'Anm, Miur, Csm e Ordine degli avvocati di Bari in occasione del quarantennale della morte, con la partecipazione degli studenti dell'istituto tecnico 'Vittorio Bachelet' di Gravina. L'introduzione è stata effettuata dal segretario della sezione barese dell'Anm, Michele Parisi. Il procuratore Giuseppe Volpe ha quindi ricordato come il 1980 sia stato "l'anno terribile per l'Italia", a causa dei numerosi omicidi, anche di magistrati, avvenuti con frequenza quasi quotidiana.                                                                                                                       Volpe ha tracciato il suo personale ricordo di Bachelet, che aveva incontrato quando era da poco diventato magistrato e ha poi ricordato le modalità del suo omicidio, "al termine di una lezione all'universita' La Sapienza, con diversi colpi di pistola e persino il colpo di grazia, come nei peggiori rituali mafiosi". Il procuratore ha quindi ricordato le recenti interviste di Rosi Bindi, ex ministra e di Bachelet assistente universitaria, che si trovava con lui al momento dell'omicidio. "Richiamo recenti indagini sulla strage di Bologna e il ruolo della P2 e dei Servizi segreti deviati - ha detto Volpe - e le parole di Rosi Bindi, secondo cui le Brigate rosse erano pilotate e dietro i terroristi c'erano poteri occulti. Non si dimentichi che Bachelet era impegnato in un'opera di democratizzazione del Paese". Il capo della procura barese ha quindi rivolto un augurio agli studenti: "Spero che voi, che non avete vissuto quel contesto di violenza, possiate contribuire allo sviluppo democratico del Paese e all'attivazione dei principi della Costituzione, che ancora non sono tutti completamente attivati". 
“Bachelet dimostrava con la sua azione che è possibile realizzare una società più giusta senza una contrapposizione aspra. Oggi le contrapposizioni ideologiche sono sfumate, per motivi storici, ma rimane sempre il rischio di altre contrapposizioni basate sulla pura difesa di posizioni di parte”.  Lo ha detto il capo dello Stato Sergio Mattarella, ricordando al plenum del Csm il vicepresidente del Csm Vittorio Bachelet. 
Bachelet, ha ricordato il Capo dello Stato, “manifestava con evidenza la possibilità di risolvere i problemi utilizzando gli strumenti dello Stato di diritto, per colmare le distanze che si aprono nella società ed evitare che diventino conflitti insanabili. Questo suo profondo senso della comunità e dello Stato é stato il motivo del suo assassinio”. Per Mattarella, serve più coraggio nel ricercare il dialogo e “superare sia i pregiudizi sia le posizioni precostituite. Di questa attitudine Vittorio Bachelet é stato maestro”. 
Quarant'anni fa veniva ucciso dalle Brigate Rosse Vittorio Bachelet, vicepresidente del Csm ed esponente di spicco del mondo cattolico. Professore di Diritto amministrativo e di scienza dell'amministrazione, fu ucciso al termine di una lezione, nell’ateneo La Sapienza di Roma, nella facoltà di Scienze politiche, dove stava chiacchierando con la sua assistente Rosy Bindi. Ucciso davanti agli studenti sul mezzanino della scalinata che porta alle aule professori.  
Sette proiettili calibro 32 Winchester, quattro all’addome, altri alla testa, mentre era già agonizzante. L’agguato è stato studiato nei dettagli. Due terroristi lo uccidono. Era il 12 febbraio del 1980.
Due giorni dopo i funerali nella chiesa di San Roberto Bellarmino di Roma. Al funerale il figlio Giovanni, all’epoca  25enne, durante la preghiera dei fedeli, pronuncia parole che colpiscono il Paese, che commuovono non solo gli adulti, ma anche le generazioni cresciute negli anni di piombo: “Preghiamo per i nostri governanti: per il nostro presidente Sandro Pertini, per Francesco Cossiga. Preghiamo per tutti i giudici, tutti i poliziotti, i carabinieri, gli agenti di custodia, per quanti oggi nelle diverse responsabilità, nella società, nel Parlamento, nelle strade continuano in prima fila la battaglia per la democrazia con coraggio e amore. Vogliamo pregare anche per quelli che hanno colpito il mio papà perché, senza nulla togliere alla giustizia, che deve trionfare, sulle nostre bocche ci sia sempre il perdono, mai la vendetta, sempre la vita, mai la richiesta della morte degli altri”.  Giovanni Bachelet ha dichiarato in un’intervista che suo padre si sarebbe rallegrato del fatto che, dopo un percorso rieducativo, i suoi assassini sono in libertà da parecchi anni.

(Francesco Mulè)

 

giovedì 13 febbraio 2020

Ventimiglia. L'amore al museo per la festa di San Valentino - Francesco Mulè

Ventimiglia. L'amore al museo per la festa di San Valentino


Ventimiglia. Venerdì 14 e sabato 15 febbraio, weekend romantico al Museo Archeologico Rossi di Ventimiglia in occasione della festa di San Valentino.
Come ogni anno, il Museo Civico di Ventimiglia, al Forte dell'Annunziata, celebra la festa, non solo, degli innamorati, ma anche della cultura e della storia, con un ingresso speciale riservato alle coppie al prezzo di un biglietto.
Sabato 15, inoltre, alle ore 10,30 e alle 15,30, verranno organizzate, due visite guidate a tema in cui l'amore sarà il protagonista e il filo conduttore che permetterà di scoprire alcuni reperti testimoni di rapporti affettivi e di coppia dell'epoca romana.

Per informazione: Museo Civico Archeologico “Girolamo Rossi”, Via Verdi 41,Ventimiglia
0184/351181- museoventimiglia@gmail.com


giovedì 6 febbraio 2020

Sanremo. Amadeus, nei giorni scorsi, ha salutato la Banda Pasquale Anfossi di Taggia in occasione del 70° Festival della Canzone Italiana 2020 - Francesco Mulè

Sanremo. Amadeus, nei giorni scorsi, ha salutato la Banda Pasquale Anfossi di Taggia in occasione del 70° Festival della Canzone Italiana 2020  


Sanremo. Amadeus ha salutato la Banda Pasquale Anfossi di Taggia in compagnia del loro Maestro Vitaliano Gallo in occasione del 70° Festival della Canzone Italiana.
La Banda P. Anfossi dal 1856 continua ininterrottamente, fino ad oggi, sotto la guida attenta ed entusiasta dell'attuale M° Vitaliano Gallo, ad esibirsi nel territorio portando il nome del grande compositore di Taggia Pasquale Anfossi 1726 – 1797 al quale, dalla critica musicale successiva,  sono stati riconosciuti i suoi influssi musicali sull'opera di Mozart. 

In cantiere per i prossimi concerti “Il Flauto Magico” di W A Mozart
seguiranno “gli omaggi Musicali ” a: Federico Fellini 100° - Mina 80° - Renato Carosone 100° 

La Banda Pasquale Anfossi invita tutti i musicisti ai suoi corsi di formazione di musica e strumento aperti a tutte le età. 

Info https://bandanfossitaggia.blogspot.com/

Contatti: tel: +39 - 360 6387890 - cristinanoris1@virgilio.it

(Francesco Mulè)







Genova. Inaugurazione di eventi espositivi a Palazzo Stella - Francesco Mulè

Genova. Inaugurazione di eventi espositivi a Palazzo Stella


Genova. SATURA è lieta di invitare artisti e appassionati di arte all’inaugurazione dei prossimi eventi espositivi che si terrà, nei suggestivi spazi di Palazzo Stella, sabato 8 febbraio 2020 alle ore 17:00.

Si apre la stagione espositiva del 2020 con le mostre personali di Claudio Cermaria (1942–2014) “Intuizioni plastiche” a cura di Flavia Motolese, Y. S. Keith Kim “Tempus” a cura di Mario Napoli, Bruna Leoni “Floating memories” a cura di Andrea Rossetti e la rassegna FUORIFIERA evento collaterale della 16^ Edizione di ARTEGENOVA 2020. Per dare avvio a un importante ciclo di esposizioni dedicate ai protagonisti dell’arte contemporanea ligure si presenterà la mostra di Natale De Luca “Il colore e l’anima” a cura di Mario Napoli con introduzione di Silvio Seghi, mentre nell’ambito delle nuove proposte, inaugura il progetto LAB UNDER 30, rivolto a lanciare i talenti emergenti, con Ricardo Aleodor Venturi “M-are non cerca M-ere, ma M-ire” a cura di Flavia Motolese.

Sarà, inoltre, visitabile il nuovo allestimento dello spazio “La Galleria” con annessa la “Sala dei Liguri”, tappa obbligata per tutti i critici e collezionisti che vogliano apprezzare opere esclusive di artisti storicizzati o che hanno segnato la scena contemporanea locale: Alexander Calder, Lynn Chadwick, Piergiorgio Colombara, Claudio Costa, Walter Di Giusto, Paul Flora, Stefano Grondona, Jean Marie Haessle, Keith Haring, Alex Katz, Attilio Mangini, Carlo Merello, Plinio Mesciulam, Riri Negri, Peter Nussbaum, Sergio Palladini, Donald Saff, Emilio Scanavino, Kumi Sugai, Antoni Tapies, Victor Vasarely.

SATURA riconferma così la sua volontà di essere punto di riferimento per gli artisti e contenitore di idee e proposte, in grado di consolidare le tendenze nazionali e internazionali e torna a ricoprire un ruolo centrale dove il confronto tra Artisti ed addetti ai lavori riconquista quello spirito proattivo proprio degli anni d'oro della Galleria che sapeva individuare e lanciare gli artisti sui cui puntare.

Le mostre resteranno aperte fino al 22 febbraio 2020
dal martedì al venerdì 9:30-13:00 / 15:00-19:00, il sabato 15:00-19:00

(Francesco Mulè)



Genova. Mostra personale di Natale De Luca nelle sale di Palazzo Stella - Francesco Mulè

Genova. Mostra personale di Natale De Luca nelle sale di Palazzo Stella


Genova. S’inaugura sabato 8 febbraio 2020 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra personale di Natale De Luca “Il colore e l’anima” a cura di Mario Napoli, testo critico di Silvio Seghi. La mostra resterà aperta fino al 22 febbraio 2020 con orario dal martedì al venerdì 9:30–13:00/15:00–19:00, il sabato 15:00–19:00. 

“Il titolo della mostra, “Il Colore e l'Anima”, è stato scelto volutamente da Natale De Luca parafrasando il libro di Davide Puccini, “IL LIBRO E L'ANIMA”. 
Per molti questo titolo può apparire scontato, quasi insignificante, forse presuntuoso, ma nella sua essenza e per chi conosce Natale De Luca, sa che questa espressione linguistica è strettamente inerente alla sua persona, la quale pone da sempre il suo lavoro in una sfera di pura poesia, proprio in virtù di marcati tratti poetici che in esso sono espressi.
Egli, dopo oltre sessant’anni di lavoro, manifesta ancora quell'innocente atteggiamento di un principiante, quell'entusiasmo di un artista la cui diffusa fama è frutto di esposizioni importanti e di collezionisti appassionati, ma, tutto ciò non ha mai intaccato la sua modestia, né lo ha spinto a ritenersi al di sopra di altri. 
Il suo linguaggio è maturato nello studio approfondito dell'uso delle terre. Da questa ricerca è scaturita quella comprensione racchiusa nei pigmenti naturali, nell'intimità della loro essenza cromatica, nella delicatezza del colore, il più delle volte tenue, discreto, caldo. I pigmenti naturali delle terre sono alla base del fare pittura, sono alle origini dell'esperienza umana, da qui nascono i punti salienti del percorso di De Luca, punti che lo hanno portato oggi a lavorare con colori acrilici a olio o pastelli, a cimentarsi in una sfida che è per lo più un gioco molto serio, che consiste nel cercare di dare forma al percettibile e motivarne il gesto nel sensibile. 
Un procedimento che lo ha sorretto nel compimento di un rilevante numero di opere, alla creazione di un lavoro alla stregua delle Kantiane idee estetiche che eccedono nel sensibile, per cui ogni mezzo è orientato e reperibile in quel fine; quel fine imprevedibile e mai dominato interamente a priori. 
I lavori di De Luca nascono così, cioè nel fare e agire al loro interno tutto un intreccio cromatico dal forte impatto visivo, astratto, un processo operativo analogo a quello di costruzione dinamica di forme, il cui significato sconfina in ambito sensoriale, puramente personale. Tutto ciò coinvolge e avvolge, ne percepiamo il fascino, cediamo all'opera, entriamo in essa, certi di apprendere nuove sensazioni, magari emozioni, che si perdono all'interno di campiture velate, segni graffianti trascendono nel contemplativo, in un darsi all'arte e perdersi in essa, dove ritorna come monito il pensiero di Arthur Schopenhauer “...la vita è un pendolo che oscilla tra noia e dolore, ma, un breve stato di benessere lo ritroviamo nell'arte”.
Ora equiparare opera e critica non può che ricadere in un gioco linguistico al quale dobbiamo sottrarci, proprio con un chiaro riferimento al Wittgenstein delle Ricerche filosofiche, mantenendo l'ordine visivo e la critica su due piani diversi. Quindi l'opera dello scrivente non mira al raccoglimento di asserzioni positive in ambito teorico letterario, ma ha il dovere di riportare il tutto al visibile, relegato però a una soggettiva condizione culturale.
Avvertiamo, da un’analisi organica di tutta l'opera di De Luca, un carattere inventivo sotto forma di apologia avvertita, raffinata e intelligente, una congiuntura apprezzabile nella pura sensazione del bello platonico, dove l'essenza va ritrovata all'interno dell'opera e nella sua segreta sublimazione. 
Quello che è chiaro, è che quel segno, quelle campiture cromatiche sono e nascono in relazione tra loro, negano una natura emblematica e ogni rinvio simbolico fisso, cristallizzato, ma aprono all'immaginazione e al percepibile, appunto all'Anima, sulle basi della forza dell'informale gestuale. 
Va quindi ricordato che seguendo Merleau-Ponty, le prospettive lungo le quali si apre il mondo, sono sempre parziali, in quanto il processo della percezione è interminabile “...il percepito da-percepire è sempre in eccedenza rispetto all'atto percepito”. 
Ora il procedere operativo di De Luca, è quello che nel condurci alla forma, attua un progressivo spogliarsi da ogni potenzialità referenziale, abbandonandosi alla virtù di colori mobili, vibrati, graduali nei passaggi e nelle trasparenze, abbaglianti e sospesi, disposti secondo scansioni armoniose e calibrate, tutte realtà che lo contraddistinguono e lo immettono nel registro cromatico dell'astrattismo contemporaneo”. (introduzione critica di Silvio Seghi)

(Francesco Mulè)


mercoledì 5 febbraio 2020

Ventimiglia. Grande successo al MAR per La materia che sogna di Daniela Rossi - Francesco Mulè



Ventimiglia. Grande successo al MAR per La materia che sogna di Daniela Rossi

Ventimiglia. Grande successo di critica e di pubblico sabato 1 febbraio per la prima conferenza del quarto ciclo de “La Stampa al Museo”, organizzato dal Museo Civico Archeologico “Girolamo Rossi” e dall'Associazione “Pro Cultura Ventimiglia” presso il Forte dell'Annunziata.
Dopo l'introduzione di Daniela Gandolfi, che ha ricordato alcuni incontri particolarmente intensi delle scorse edizioni, Daniela Rossi, giornalista-scrittrice, nonché psicologa, insieme a Daniela Cassini, è intervenuta sul suo ultimo libro, La materia che sogna. Si tratta di uno studio innovativo sugli aspetti ancora poco vagliati della psiche, le capacità percettive e gli stati di coscienza: fenomeni che, ancora per molti, sono ammantati di un’aura magica. Una esposizione resa però più facile alla lettura, grazie allo stile giornalistico dell'autrice che ha al suo attivo collaborazioni con periodici e riviste quali Repubblica, Cosmopolitan, Marea, Viversani, Il Lavoro, Donna e mamma. Stati di coscienza extracorporei, sogni predittivi, intuizioni, alla luce delle teorie più recenti riferite alla mente e alla materia di cui siamo fatti. Questi i principali argomenti toccati, anche attraverso esempi reali e personali che hanno trascinato il pubblico presente in un pomeriggio di dibattiti partecipati ed emozionanti, da cui è emersa la generale preoccupazione per la difficoltà di reale comunicazione tra generazioni che sembra amplificata dai nuovi supporti tecnologici.
Daniela Rossi ha aperto così con la quarta edizione de “La stampa al Museo”, una serie di incontri con rappresentanti nazionali del giornalismo e della letteratura curata da Miriana Rebaudo e dall'Associazione “Pro Cultura Ventimiglia” con la collaborazione di Fabio Piuma per il Museo Rossi.

INFO: Museo Civico Archeologico “Girolamo Rossi”- Via Verdi 41,Ventimiglia
0184/351181/ museoventimiglia@gmail.com 


(Francessco Mulè)





 

lunedì 3 febbraio 2020

Ventimiglia. Conferenza della Professoressa Lucia Tomasi Tongiorgi ai Giardini Botanici Hanbury - Francesco Mulè

Ventimiglia. Conferenza della Professoressa Lucia Tomasi Tongiorgi ai Giardini Botanici Hanbury


Ventimiglia. La Prof.ssa Lucia Tomasi Tongiorgi, Accademico dei Lincei, sabato 8 febbraio, ore 10,30, terrà una conferenza dal titolo “Donne, Botanica, Arte” - L'universo femminile e la botanica dal XVII secolo ad oggi- nella Sala dei Camini – Villa Hanbury (Giardini Botanici Hanbury) frazione Mortola di Ventimiglia.
“La conferenza intende offrire al pubblico presente una sintesi del problema dei rapporti tra l'universo femminile e la botanica, a partire dal XVII secolo fino ad oggi, rivolgendo soprattutto una particolare attenzione all'ideazione dei giardini e all'illustrazione di piante e di fiori.”
La presentazione dell'evento è affidata al Prof. Mauro Mariotti, Direttore dei Giardini Botanici Hanbury.
Ingresso libero e gratuito. La cittadinanza è cordialmente invitata.
Questo il servizio RT di linea per la Mortola, offerto al pubblico: ore 9,30 da Largo Pertini (Via Cavour di fronte scuole francesi).

(Francesco Mulè)



Ventimiglia. Conferenza di giovedì 6 febbraio: “Codice rosso” al Forte dell'Annunziata - Francesco Mulè

Ventimiglia. Conferenza di giovedì 6 febbraio: “Codice rosso” al Forte dell'Annunziata

Ventimiglia. Col patrocinio del Comune di Ventimiglia e dell'Associazione  Italiana Donne Medico, giovedì 6 febbraio, ore 17, nella Sala Squarciafichi del Forte dell'Annunziata, Via Verdi, 41, conferenza: “Codice rosso”- Procedure in caso di violenza di genere - a cura del Lions Club Ventimiglia.
Programma:
Introduce: Dott. Saverio Aricò, Dirigente Commissariato P.S. Ventimiglia
Relatori e argomenti:
Dott. Paolo Luppi: Giudice per le Indagini Preliminari – Tribunale di Imperia
“Nozioni, normativa di riferimento e procedure” 
Dott.ssa Federica Lotteri – Psicologa
“Lo stress emotivo negli operatori: gestione e contenimento”
Ingresso libero. La cittadinanza è cordialmente invitata.
(Francesco Mulè)

sabato 1 febbraio 2020

Ventimiglia. Oggi, 1 febbraio, fino ad aprile 2020, incontri con la Stampa al Museo - Francesco Mulè

Ventimiglia. Oggi, 1 febbraio, fino ad aprile 2020, incontri con la Stampa al Museo

Ventimiglia. Oggi, sabato, 1 febbraio, ore 16,  prima conferenza del quarto ciclo de “La Stampa al Museo”, organizzato dal Museo Civico Archeologico “Girolamo Rossi” e dall'Associazione “Pro Cultura Ventimiglia” presso il Forte dell'Annunziata.
Stati di coscienza extracorporei, sogni predittivi, intuizioni, alla luce delle teorie più recenti riferite alla mente e alla materia di cui siamo fatti.                                       Così Daniela Rossi, giornalista-scrittrice, psicologa, racconta il suo ultimo libro, La materia che sogna. E i romanzi che diventano fiction tv, ultimo (per ora)  di una lunga serie di opere letterarie di successo. La Rossi apre così la quarta edizione de “La stampa al Museo”, serie di incontri con rappresentanti nazionali del giornalismo e della letteratura curata da Miriana Rebaudo e dall'Associazione “Pro Cultura Ventimiglia” con la collaborazione di Fabio Piuma per il Museo Rossi. A intervistare l'autrice sarà Daniela Cassini, promotrice culturale di Sanremo.
Si tratta di uno studio innovativo sugli aspetti ancora poco vagliati della psiche, le capacità percettive e gli stati di coscienza: fenomeni che, ancora per molti, sono ammantati di un’aura magica. Un resoconto reso però più facile alla lettura grazie allo stile giornalistico dell'autrice che ha al suo attivo collaborazioni. con periodici e riviste quali Repubblica, Cosmopolitan, Marea, Viversani, Il Lavoro, Donna e mamma. 
Questi i successivi incontri de “La Stampa al Museo”
Sabato 29 febbraio: Adriana Albini, ricercatrice scientifica e divulgatrice:
Benessere, stili di vita e ricerca scientifica
Sabato 28 marzo: Bruno Morchio, giornalista e scrittore:
Il suo Bacci Pagano e le nuove avventure
Sabato 18 aprile: Renzo Cerboncini, giornalista sportivo:
Lo sport: tra calcio (europeo), le olimpiadi e le altre discipline
Oltre ai suddetti nomi, con data da definirsi, Carla Signoris, tra le più apprezzate attrici e comiche del palcoscenico nazionale, con un incontro dedicato proprio alla comicità al femminile. 
Per informazioni: tel/fax 0184/351181 – mail: museoventimiglia@gmail.com 
Si ricorda che gli incontri forniscono crediti validi per la formazione continua dell'Ordine dei Giornalisti.