Ventimiglia
La Virgo Fidelis festeggiata con fervore dall’Associazione Nazionale Carabinieri
di Francesco Mulè
Sempre con la stessa devozione, come ogni anno ormai, domenica 24 novembre, presso la Parrocchia Sant’Agostino in Ventimiglia, è stata festeggiata la Virgo Fidelis, patrona dell’Arma dei Carabinieri.
Come ogni anno, tale importante evento è stato realizzato grazie all’amore, l’impegno e l’energia di un grande personaggio dell’Arma a cui, come da giuramento, rimane fedele, da oltre 50 anni, il Maresciallo Maggiore Giulio Serpolini, presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri, Sezione di Ventimiglia.
La cerimonia religiosa, celebrata da Don Daniele, si è avvalsa della presenza del Capitano Giorgio Sanna, nuovo Comandante della Stazione Carabinieri di Ventimiglia, del Adjoudant Claude Michel, venuto in rappresentanza del Comandante della Gendarmeria di Mentone, Capitano Thierry Chamard, e di tutti i rappresentanti delle Forze dell’ordine: Polizia, Finanza, Alpini, Aeronautica, Marina, Genieri... Numerosi anche i fedeli, fra cui un bel gruppo di bambini della parrocchia.
Alla fine della messa, divinamente cantata dal coro parrocchiale, il Maresciallo Maggiore Serpolini, ha letto la preghiera del Carabiniere, mentre ha ricordato che il giorno della Virgo Fidelis coincide con l’eroica battaglia di Ququalbert (Africa Orientale), durante la quale un battaglione di carabinieri si è sacrificato per favorire il ritiro delle truppe italiane, dovuto all’avanzata delle truppe inglesi. I pochi superstiti, da eroi, sono stati decorati dallo stesso esercito inglese, con la medaglia d’oro al merito militare.
Fedelissima e puntuale, come sempre, anche la partecipazione della poeta di Cannes, Maria Salamone, che ha declamato e interpretato, con la sua solita verve, “Il dono di sè”, una lirica da lei dedicata al Corpo dell’Arma, registrando calorosi e clamorosi applausi.
Dopo la foto di gruppo sul piazzale della chiesa, un delizioso rinfresco è stato offerto a tutti i presenti presso la Stazione dei Carabinieri di Ventimiglia.
Francesco Mulè
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