Firenze
Maria Salamone
calorosamente applaudita per la bellezza della sua poesia
di Francesco Mulè
Un evento di grande
spessore culturale è stato quello che, in nome dell’Amicizia
“France-Italie”, ha avuto luogo venerdì 15 novembre presso la
Sala della Miniatura di Palazzo Vecchio a Firenze. Una sala
prestigiosa aperta a un folto pubblico all’insegna dell’Arte e
della Cultura Fiorentine. Un evento che ha avuto come protagonista la
poeta italo-francese Maria Salamone, residente a Cannes, reduce da un
trionfo poetico di appena una settimana fa a Vigneux-sur Seine,
(regione parigina).
Nel presentare con
grandi elogi la poeta di Cannes, la scrittrice e critico letterario
Lia Bronzi, (presidente de “La Camerata dei Poeti” e
organizzatrice dell’evento), fra l’altro ha detto: “Nella
poesia novecentesca e contemporanea, il primato è della sintesi
che occupa lo spazio e il tempo d’esecuzione dell’evento vocale;
ne deriva quindi una performance d’una certa specificità come è
appunto il caso di Maria Salamone che, tutta tesa agli effetti fonici
e tematici, ci offre questa sera un momento di
significazione-primigenia molto alto. In tal senso, Maria è una
perfetta performer”.
Per più di un’ora,
infatti, la Salamone di origine siciliana, ha confermato le sue doti
di “perfetta performer”, nel partecipare a memoria una relazione
sulle origini della poesia; origini, come ha ricordato, scaturite
dalle viscere della Scuola Siciliana. Intervento durante il quale ha
recitato poesie di San Francesco, Jacopo da Lentini, Dante
Alighieri... Sempre a memoria ha tenuto, inoltre, un récital di ben
15 poesie in versione italo-francese, declamando anche opere di
Pierre Ronsard, Giuseppe Ungaretti, André Chénier e ha concluso con
un omaggio poetico reso alla Sicilia e alla Toscana, che l’ha
accolta a braccia aperte. Due regioni, come ha sottolineato, unite da
un legame storico e culturale, che hanno dato un contributo
fondamentale alla lingua e alla cultura italiane.
Molto bella e
significativa anche la testimonianza del Presidente dell’Accademia
“Vittorio Alfieri”, Dalmazio Masini, letta dalla poeta Tiziana
Curti, di cui pubblichiamo un breve estratto: “Non si può parlare
dei versi di Maria Salamone, se non ci si sofferma ad ascoltarli
dalla sua voce, a leggerli dalle sue mani che li accompagnano,
accarezzando lo spazio che li circonda, e dal roteare dei suoi occhi
sempre tesi in alto, a sostenerli nell’ascesa verso gli strati più
elevati della creatività. Così la piccola autrice diventa la
'gigantessa' che tutti abbiamo conosciuto, capace di partire anche da
un banale gioco di sillabe e farlo diventare opera d’arte a tutto
tondo”.
Fra le poesie esposte
in cornice, “Souvenir di Toscana”, adesso, fa parte della
collezione di quadri appesi nell’ufficio del Presidente Giani il
quale, malgrado numerosi impegni, ha tenuto a porgere un affettuoso
saluto a Maria Salamone.
Un caloroso saluto,
(in lingua italiana), è stato anche espresso dal Console Onorario di
Francia, Mme Isabelle Mallez; mentre la cerimonia si è avvalsa della
presenza del preside dell’Accademia Collegio dei Nobili, Marcello
Falletti di Villafalletto e del Gran Cancelliere Claudio Falletti di
Villafalletto.
L’evento della poeta
Salamone è stato organizzato da “La Camerata dei Poeti”, diretto
da Lia Bronzi, e da Eugenio Giani, Presidente del Consiglio Comunale
di Firenze, con il Patrocinio d’Onore dell' “Institut français
Firenze” diretto da Mme Isabelle Mallez, in collaborazione con
l’Accademia “Vittorio Alfieri” di Firenze, presieduta da
Dalmazio Masini.
Fra i membri del
Comitato direttivo della Camerata è doveroso ricordare la
vicepresidente Duccia Camiciotti, la vicepresidente del Centro d’Arte
Modigliani, Roberta degli Innocenti, e il segretario Carmelo Consoli.
Mentre, fra i componenti il direttivo dell’Accademia Alfieri, è
giusto menzionare Mario Macioce, direttore del laboratorio di poesia,
Leonora Fabbri, segretaria e P. R. e Tiziana Curti, responsabile
relazioni internet. La presenza di un pubblico numeroso è servito ad
impreziosire, infine, l'incontro poetico in nome dell'amicizia che
intercorre, sin dalla notte dei tempi, tra Francia e Italia.
Francesco Mulè
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