Sanremo
Con il libro di Andrea Tornielli un viaggio di riflessione
di Francesco Mulè
Tutto esaurito martedì scorso, nell'ambito dei «Martedì letterari», quando Andrea Tornielli, giornalista vaticanista de «La Stampa» e coordinatore del sito Internet ha presentato al Teatro dell'Opera del Casinò Municipale di Sanremo, il suo libro «Paolo VI. Il Papa di Francesco». Un incontro interessante, che ha invitato ad una profonda riflessione sugli ultimi 40 anni: «La Chiesa e il dialogo: da Paolo VI a Papa Francesco». Un viaggio di riflessione che ha inizio con Paolo VI, un viaggio che ci permette di comprendere e conoscere tutti i grandi cambiamenti della Chiesa iniziati con l'insediamento di Papa Bergoglio al soglio pontificio.
Paolo VI: «il Papa del dialogo», «il Papa del Concilio Vaticano II», «il Papa dell’ecumenismo», «il Papa pellegrino», «il Papa della civiltà dell’amore», «il Papa difensore della vita», «il Papa dei tempi futuri», «il Papa esperto in umanità», «il Papa della pace», «il Papa della gioia», «il Papa maestro e testimone», «il Papa innamorato di Cristo e della Chiesa».
E lui il Papa «esperto in umanità» “fu veramente luce che brilla sulla vetta del monte e continua ad esserlo tuttora grazie al suo grande e sempre attuale insegnamento. Il suo profondo amore per Cristo fu una costante che animò la sua ricca spiritualità e la sua sofferta ed impegnativa azione pastorale. Insegnava che si deve conoscere Gesù per viverlo e che si è sempre alunni di primo grado alla sua scuola. Aveva fatto suo il motto di S. Ambrogio: «Cristo per noi è tutto». La sua gioia, la sua pace profonda provenivano dalla Croce e dalla Risurrezione di Cristo. I problemi che lo assillavano e che gravavano sulle sue spalle, i problemi della Chiesa e del mondo, le sofferenze dei singoli e dell’umanità erano da lui affrontati con uno spiccato senso di responsabilità e del dovere e sempre con una conoscenza e lucidità coraggiose, con fede granitica, incrollabile, e alla luce della speranza cristiana. Fu un uomo altamente contemplativo: la preghiera era comel’humus che rendeva fertile il terreno in cui cresceva la sua vita. Amò molto la Madre di Dio. Il 21 novembre 1964 – nel contesto del Concilio Ecumenico Vaticano II – proclamò Maria «Madre della Chiesa», suscitando il consenso dei Padri conciliari, i quali si alzarono in piedi spontaneamente facendo un prolungato applauso. Il Patriarca di Costantinopoli Atenagora, quando il 5 gennaio 1964 incontrò il Papa in Terrasanta, non esitò a definirlo «Paolo Il», poiché ravvisava una fortissima affinità tra l’apostolo delle genti e Paolo VI. Riscoprendo poi il grande valore di Paolo VI, lo si potrebbe definire il «primo Papa moderno».
L’incontro, nato in collaborazione con il Serra Club di Sanremo, ha visto per la seconda volta in due anni il noto giornalista Andrea Tornielli. Martedì scorso affiancato dal vescovo della diocesi Ventimiglia-Sanremo, Antonio Suetta, mentre un interessante intermezzo musicale è stato offerto dagli alunni della scuola di musica «Respighi».
Il punto di partenza è papa Montini: «Paolo VI mostra l’esistenza di questo genio italiano, sviluppatosi come capacità di sintesi nel governo di una Chiesa sempre più globalizzata. Questo genio si sposa alla realtà di una Chiesa, come quella cattolica che ha bisogno, per sua natura, di essere governata. Montini credeva nella funzione del governo: pativa sulla scelta dei nomi giusti per le nomine».
Questo è quanto è emerso dall'incontro con il vaticanista de La Stampa Andrea Tornielli martedì scorso.
Sulla ormai tradizionale rassegna dei Martedì Letterari calerà il sipario, eccezionalmente, venerdì prossimo (19 dicembre, sempre alle 16,30), con un incontro dal titolo «Aspettando il Natale con i libri in mano» in collaborazione con la Famjia Sanremasca, e l’Unitre, Università delle tre Età. Previsto un intervento di Gianni Modena della Compagnia Stabile, intolato «Letterine di Natale» e ancora della «Respighi».
Francesco Mulè
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