lunedì 27 gennaio 2014

Firenze : Maria Salamone in un récital di poesie a Palazzo Vecchio - Francesco Mulè

Firenze

Maria Salamone in un récital di poesie a Palazzo Vecchio

di Francesco Mulè

Dopo Palazzo Bastogi, la poeta italo-frencese Maria Salamone, residente a Cannes, sarà a Palazzo Vecchio di Firenze dove, alla presenza del presidente del consiglio comunale, Eugenio Giani, terrà un récital di poesie. L'evento è organizzato dalla Camerata dei Poeti, in collaborazione con l'Accademia Vittorio Alfieri e il patrocinio d'onore dell'Istituto Francese di Firenze. La poeta – made in Italy – dice di aver ereditato dal nonno materno, Salvatore Alfano, la vena poetica.

 

Nativa della Sicilia, viene considerata “poeta senza frontiere”. Mai avrebbe immaginato che un giorno sarebbe stata baciata dalla Musa della poesia. Una Musa che l’ha guidata per le vie del mondo, conducendola oltre i suoi sogni, le sue speranze, le sue aspettative, fino alle cime del successo, arricchendolo di rime e di versi. È la sua quotidianità che Maria Salamone depone su carta bianca; una quotidianità che, sotto la sua penna, fa rima con amore, speranza, amicizia, condivisione... Fra le numerose recensioni a lei dedicate, ci ha chiesto di trascrivere integralmente una nota di critica del giornalista e noto scrittore Prof. Francesco Mulè.

Nei versi di Maria Salamone si sente la voce della natura e della realtà di tutti i giorni; si respirano nostalgia e amore per la terra natia, la Sicilia. È un patrimonio culturale che la nostra poeta, con la purezza del suo cuore e la spontaneità del suo dire, porta in ogni parte del mondo. Una poeta siciliana che vive a Cannes, che produce vera cultura con la sua poesia vera e schietta, nata per decantare l’amore universale, l’amicizia, la solidarietà fra gli uomini: All’amore onnipotente / All’amore che sboccia / All’amore senza confine / All’amore solido come la roccia / All’amore che non ha mai fine… (Ode all’amore). Le sue liriche si presentano troppo dense e intense nonché molto profonde nel significato e nella loro specificità di linguaggio. Poesie dai toni e dalle tinte costanti che sanno permeare le immagini e la libertà delle immagini. Versi, i suoi, intrisi di amore che viene a rivelare sicuramente naturalezza, sincerità e luminosità di espressione. Maria Salamone intende raccontare i propri sentimenti, le proprie emozioni, i propri stati d’animo con tutta la libertà e la spontaneità che il cuore e, spesso, la ragione le vengono a dettare. I suoi sono componimenti suggeriti soprattutto da stagioni passate e presenti che l’hanno toccata particolarmente e continuano a suggerirle momenti di ispirazione spazio-temporale. Una poesia dell’amore: amore al mondo, amore alle persone, di un amore completo nel suo immaginario; un amore che tutta la comprende: Finché batterà il cuore / Finché avrò un sorso di vita / Finché crederò nell’amore / Oh! Cuore! / Oh! Vita! / Oh! Amore! (Finché…). Dotata di un’inesauribile vena poetica, Maria parla con i suoi romantici versi al cuore dei suoi numerosi lettori ai quali porta la voce del suo cuore. Immortala in versi emozioni, sogni, gioie, malinconie, dolori del vissuto quotidiano. L’afflato poetico, forte e intenso, si trasmette al lettore soprattutto in liriche. Poesie/canti, piccoli/grandi quadri, punti fermi delle sue stagioni, della sua natura, del suo cammino per gli sterminati sentieri di un mondo che, in fondo, tutto le appartiene. Una voce che, dal profondo del suo Ego, dice e parla al cuore di chi viene a leggerla. Scrivere è leggersi nella propria psiche e scoprire quel Sé con occhi lindi e puliti; scrivere è (ri)vedersi, verificarsi, (ri)scoprirsi nella obiettività di una cultura libera da condizionamenti sociali e istituzionali. Tutto questo viene decisamente rimarcato tra i meravigliosi versi delle liriche di Maria Salamone, la quale, con occhio attento e alquanto obiettivo, scava nella sua memoria, nel suo passato, nella sua storia. Estremamente comunicative, le strofe poetiche e le esternazioni dell’anima della poeta tendono ad amalgamarsi con la totale espressività dei suoi versi per nulla ridondanti, privi di orpelli letterari. Una poeta interessante che merita di essere letta. Scrive e racconta la vita, scrive e racconta l’uomo completo e “vestito di quell’abito eterno” che si chiama… Amore”.

Francesco Mulè

Nessun commento:

Posta un commento