Vallecrosia
di Francesco Mulè
Grande
successo per Sebastiano Bandieramonte di Biancavilla (CT), residente a Palermo,
che ha presentato il suo ultimo libreo “Storie di vita di un siciliano” – Dal
1935 al 2005: un viaggio lungo settant’anni da Biancavilla a Palermo – Edizioni
Eidos. Bandieramonte poeta/scrittore/narratore/saggista, classe 1935 si è
presentato con la figlia Laura. Il libro è stato presentato giovedì 26 luglio,
presso la Sala polivalente comunale di Via Colombo in Vallecrosia. Il
pomeriggio letterario si è rivelato decisamente positivo e ricco di spunti
molto interessanti. Per l’amministrazione di Vallecrosia ha fatto da padrone di
casa il sindaco Armando Biasi che, nel suo intervento introduttivo, ha espresso
apprezzamenti generici in favore della cultura, divulgata a piene mani nella
nostra cittadina da oltre cinquanta associazioni operanti sul territorio nei
vari aspetti del sociale, dello sport, dell’arte e, per l’occasione, nello
specifico, sotto l’aspetto letterario da parte del Circolo “Smile”. Un breve
discorso di ammirato compiacimento per le varie iniziative dello Smile è stato
fatto anche dal Dott. Roberto Capaccio, Responsabile dell’Area Socio-culturale.
Ha preso, quindi, la parola il Prof. Francesco Mulè che ha relazionato sui vari
episodi dell’infanzia, dell’adolescenza e della maturità descritti dall’autore
con tanta cura e precisione ‘storica’, non trascurando di trattare ambienti e
costumi di una Sicilia che sembra lontana nel tempo, riferimenti a fatti
nazionali e internazionali della politica, dello spettacolo, della cultura:
elementi, questi, che vengono a caratterizzare
un’autobiografia bandieramontiana
che si colloca in un ambito spazio/temporale del nostro Seba; un’autobiografia
che obbliga il lettore a ricordarsi che la storia del mondo non è fatta solo di
grandi avvenimenti, ma anche di quelle piccole cose che, nel loro complesso,
concorrono a formare la storia, sebbene di nessuna di esse si riesca a trovare
traccia nei vari testi scolastici. Il racconto, intercalato dalla lettura di
brani anche di poesia presenti nel libro, è stato recepito molto piacevolmente
e con infinito interesse dagli intervenuti.
Il
presidente del Circolo culturale “Smile”, Prof. Francesco Mulè, ha fatto,
inoltre, cenno di alcune brevi recensioni all’opera letteraria di Sebastiano
Bandieramonte..
“Le
pagine del racconto –scrive Alfio Pelleriti, noto critico letterario- costituiscono
un lungo viaggio attraverso le ansie e i desideri, non soltanto del narratore /
protagonista, ma anche di una generazione che vive in un periodo storico
difficile: quello del secondo dopoguerra, caratterizzato da privazioni e da
tanta voglia di realizzare i propri sogni, di guardare avanti e lottare senza
scoramenti, con forte determinazione per raggiungere i propri obiettivi.”
“Un
libro prezioso –ha sottolineato il prof. Mulè- per tutte le notizie che lo
scrittore siciliano dà nei suoi
settant’anni di vita perché non viene a trascurare nessun campo: né sociale, né
politico, né scientifico, né letterario, né religioso, né familiare.”
“Un
tesoro inesauribile di sentimenti –prosegue Mimmo Saputo- che ispirano all’amore per la famiglia, per
la società, per la sua stessa vita, per il suo paese natale -Biancavilla (CT)-,
per il suo lavoro di ricerca nei ricordi, la meticolosità nelle date, la
precisione ‘precisa’ dei dati e delle persone.”
“Una
‘Historia minima’ –si legge nella recensione dell’amico Placido Antonio
Sangiorgio- che restituisce il sudore, le speranze, i volti di quella
generazione che ha saputo, sull’eco dei rovinosi anni della guerra e con
l’umiltà che accarezza i sogni giusti, delineare e interpretare il vivo della
Ricostruzione.”
Un
excursus sincero, schietto; uno stile pittorico e poetico, scorrevole, essenziale
e privo di orpelli.
“Alla
fine del viaggio, lungo settant’anni, -conclude Pelleriti- emerge un Sebastiano
Bandieramonte soddisfatto e pienamente realizzato, sorretto sempre dalle sue
idealità, dai suoi principi morali, dalla sua solida fede religiosa, da una
famiglia splendida che ha dato significato e colore ad ogni tappa della sua
vita. Compiacersi e congratularsi insieme con lui per questa sua ‘fatica’ non è
ritualità formale per compiacerlo, ma sincero apprezzamento per la
testimonianza di uomo onesto e virtuoso, in un mondo in cui ci si sente spesso
assediati dal bieco cinismo e dall’egoismo più smodato.”
“Storie
di vita di un siciliano” è, sicuramente, un libro da leggere e rileggere con la
dovuta attenzione e accurata riflessione. A conclusione del pomeriggio
letterario/culturale, dopo il ringraziamento al pubblico e all’amministrazione
comunale, un delizioso buffet è stato offerto per tutti i presenti da
Sebastiano Bandieramonte e figlia.
Il
servizio fotografico è stato molto ben curato dal Rag. Pietro Raneri,
presidente dell’Associazione culturale “Borann 2000”.
Francesco
Mulè
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